Rinoceronti. È possibile che una fonte d'ispirazione per la leggenda dell'unicorno sia venuta da un animale preistorico come il rinoceronte lanoso o dall'elasmoterio, un grande rinoceronte che viveva nelle steppe dell'Eurasia, a sud dell'areale del rinoceronte lanoso entrambi con un singolo grosso corno sulla fronte.
Nella cultura occidentale, le prime descrizioni dell'unicorno possono essere fatte risalire a Ctesia di Cnido, storico del IV secolo a.C. che nei suoi racconti si riferiva spesso ad asini dalla mole di cavallo dal manto bianco, occhi cerulei, teste cremisi e corna multicolore di mezzo metro di lunghezza.
Di probabile origine orientale, la leggenda dell'unicorno nata fra Cina e Persia tra i secoli del I millennio a.C. e 1'inizio del I millennio d.C., passò poi in Occidente forse attraverso uno scritto relativo all'India, composto fra V e IV secolo a.C. da Ctesia di Cnido, medico e viaggiatore greco.
L'unicorno è da sempre anche simbolo di magia e incantesimo. Molte leggende popolari, infatti, tramandano che questo animale fatato sia in grado di conferire saggezza e poteri straordinari ad individui particolarmente virtuosi e puri.
In generale, l'unicorno è un cavallo con un corno in fronte – il nome deriva infatti dal tardo latino unicornuus, «un solo corno». A chioma e coda però nel tempo sono stati aggiunti i colori dell'arcobaleno, quasi a renderli, come se ce ne fosse bisogno, degli animali palesemente leggendari.