In preda alla rabbia, per il danno e la beffa, Don Lolò Zirafa finisce per tirare un poderoso calcio alla giara, che rotolerà andando a rompersi definitivamente contro un albero e Zi' Dima, così involontariamente liberato, avrà partita vinta.
Il ricco Zirafa va su tutte le furie, e preso da un impeto di rabbia, infrange la giara con un calcio: Zi'Dima si trova così libero senza aver compiuto alcun atto lesivo nei confronti della proprietà di don Lolò, che esce così sconfitto dalla contesa, senza giara e senza risarcimento.
La novella La giara è stata scritta da Luigi Pirandello nel 1916. Essa parla di Don Lollò Zirafa, un uomo molto presuntuoso e antipatico, che prevedeva che ci sarebbe stata un'annata eccezionale per gli ulivi e decise di comprare una giara nuova più grande delle altre.
L'opera ci propone anche il tema della presa di posizione che non ammette un cambio di opinione e di idee, con la conseguenza che alla fine a rimetterci è il ricco proprietario, che non dà retta al suo avvocato, né tantomeno all'artigiano: se si fosse fidato del suo mastice, lui non sarebbe rimasto chiuso dentro la ...
Ne “La giara” la follia non si risolve, resta oggetto di risa da parte della massa dei contadini, che nella notte di luna danzano attorno alla giara, pieni di vino e come indemoniati, cioè quasi partecipi di una perdita della ragione che sembrava essere solo di don Lolò.