Greco della Trachinia, famoso nell'antichità come traditore della causa ellenica e colpevole della disfatta dei Greci alla battaglia delle Termopili (v.). E. dovè fuggire dalla Grecia dopo la battaglia di Platea; e l'Anfizionia delfica pose una taglia sulla sua testa.
Efialte di Trachis, figlio di Euridemo della Malide (in greco antico: Ἐφιάλτης, Ephiàltes; Trachis, VI secolo a.C. – Anticira, 480 a.C.) fu un pastore greco che nel 480 a.C. tradì gli Spartani di Leonida I durante la battaglia delle Termopili.
Quando Serse si offri di risparmiare la vita delle 300 guardie personali di Leonida e di una manciata di Tebani in cambio della deposizione delle armi, Leonida pronunciò queste parole: Molon Labe (Mo-lone Lah-veh) “venite a prenderle!”.
Leonida, consapevole di essere stato aggirato, fece allontanare il grosso dell'esercito greco e rimase a guardia del passaggio con 299 Spartani, 700 Tespiesi, 400 Tebani e, forse, qualche centinaio di altri, che vennero per la maggior parte uccisi.
Una riforma politica, la quale garantiva una più ampia cittadinanza spartana, sembrò risolvere la situazione, fino a quando, nel 222 a.C. l'impero Macedone sconfisse Sparta definitivamente, eliminandone l'autonomia politica. Nel 146 a.C. invece, Sparta e tutte le poleis greche entrarono a far parte dell'impero romano.