Chi impugna il licenziamento?

Domanda di: Erminio Rossetti  |  Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023
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32 della Legge 183/2010). Il licenziamento può essere impugnato dal lavoratore anche tramite l'intervento del sindacato. L'impugnazione può essere portata a conoscenza del datore di lavoro con qualsiasi mezzo idoneo, come lettere, telegrammi o fax.

Cosa succede se il dipendente impugna il licenziamento?

La norma prevede che, dopo aver impugnato entro 60 giorni, nei successivi 180 di calendario, il lavoratore ha 3 possibilità, ossia: chiedere direttamente l'intervento del giudice, ovvero chiedere al datore di lavoro di espletare un tentativo di conciliazione oppure che sia costituito un collegio arbitrale.

Quando si può impugnare un licenziamento?

Motivi di Licenziamento per Giusta Causa

Un dipendente può legittimamente essere licenziato per giusta causa o giustificato motivo e senza preavviso se si verifica una situazione che compromette in modo molto grave il rapporto di fiducia tra datore di lavoro e dipendente.

Quali sono le giuste cause per un licenziamento?

Per poter intimare un licenziamento per giusta causa, la condotta posta in essere dal dipendente deve essere talmente grave da non consentire la prosecuzione, nemmeno provvisoria del rapporto di lavoro, pertanto, il contratto si risolve immediatamente.

Quando il licenziamento è nullo?

Si ha la nullità del licenziamento quando risulta essere stato intimato: – per motivi discriminatori: di razza, di opinioni politiche, di credo religioso, di sesso, di nazionalità, di partecipazione ad un sindacato; – nei periodi di “non recedibilità” previsti dalla legge: di maternità, di congedo matrimoniale, ecc.

L'impugnazione del licenziamento