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Come evitare la Xylella?
Ripulire i terreni con arature e trinciature riduce la popolazione di sputacchina. Le arature e le altre lavorazioni del terreno e le trinciature delle erbe infestanti sono obbligatorie su tutto il territorio regionale: devono essere effettuate nel periodo dal 10 aprile al 10 maggio.
Come la Xylella è arrivata in Puglia?
Il batterio killer, già noto per essere presente e diffuso in alcuni territori dell'America centrale, è arrivato in Italia molto probabilmente dal Costa Rica, attraverso una pianta del caffè.
Cosa causa la Xylella?
Xylella fastidiosa Wells, Raju et al., 1 è un batterio Gram negativo , famiglia delle Xanthomonadaceae, che vive e si riproduce all'interno dell'apparato conduttore della linfa grezza (i cosiddetti vasi xilematici, portatori di acqua e sali minerali), causandone l'ostruzione ed il conseguente disseccamento dell'ospite.
Quando è arrivata la Xylella in Salento?
«La Xylella è arrivata tra il 2012 e il 2013. In quegli anni si sono iniziati a vedere alcuni disseccamenti degli alberi sulla zona di Gallipoli.
Perché l'ulivo non fa le olive?
Gli ulivi centenari arrivati ad un certo punto della loro vita smettono di produrre fiori e frutti e probabilmente la sua pianta ha raggiunto questa fase del proprio sviluppo. Dopo una certa età gli ulivi entrano in senescenza e non sono più delle piante produttive ma la loro funzione è solamente ornamentale.
Dove si trovano gli ulivi millenari in Puglia?
In Puglia vi è una porzione di territorio, conosciuta coma "la piana degli ulivi", delimitata dai comuni di Ostuni, Fasano, Monopoli e Carovigno in cui è altissima la concentrazione di ulivi millenari, con piante che potrebbero avere un'età stimata fino a 3.000 anni risalenti all'epoca degli antichi Messapi.
Chi impollina l'ulivo?
L'impollinazione negli ulivi avviene grazie al vento, in termini tecnici si dice che l'olivo è una specie anemofila (dal greco, anemos, vento e filos, affine). Poiché il fiore di ulivo non contiene nettare, le api non vengono attratte e in questo caso non contribuiscono pertanto all'impollinazione.
Come si chiama il parassita degli ulivi?
Tra le malattie dell'olivo causate da parassiti è importante conoscere il cotonello dell'olivo (Euphyllura olivina, Costa), un insetto appartenente alla famiglia dei Psillidi e all'ordine dei Rincoti.
Quali sono i migliori ulivi?
Migliori piante di olivo da olio per un oliveto superintensivo
Arbequina. Originaria della Catalogna, è una varietà di olivo molto diffusa in Spagna: assicura un'ottima resa, è particolarmente resistente al freddo e ha una lunga durata nel tempo. Arbosana. ... Koroneiki. ... Maurino. ... Leccio del Corno. ... Piantone di Mogliano.
Come proteggere gli ulivi?
Per le piante di ulivo ornamentali, se il freddo è persistente e abbastanza rigido, si deve utilizzare un tessuto-non-tessuto di tipo invernale, bianco e traspirante (qui un esempio), che protegge bene ma consente allo stesso tempo il passaggio di luce ed aria.
Cosa si può coltivare tra gli ulivi?
Negli oliveti lavorati annualmente si possono consociare colture annuali, magari leguminose azoto-fissatrici, naturalmente a ciclo autunno-primaverile (come fave, ceci, piselli e vecce), in modo da minimizzare la competizione con l'olivo.
Perché bruciano gli ulivi in Puglia?
Perché negli ultimi anni sono proliferati «i roghi di rifiuti abbandonati e si moltiplicano gli incendi appiccati ad ulivi secchi e, insieme a loro, rischia di essere compromessa la vegetazione rimanente».
Quanti anni hanno gli ulivi in Puglia?
Il motto del progetto Millenari di Puglia è: “L'Ulivo in Puglia, una magia che dura da oltre 3.000 anni”. Sebbene l'utilizzo delle olive sia attestato da testimonianze che rimandano alla preistoria, i primi ad introdurre in Puglia la coltivazione degli ulivi probabilmente furono gli antichi Messapi.
Da quando si chiama Salento?
Secondo Strabone, il toponimo deriverebbe piuttosto dal nome dei coloni cretesi che qui si stabilirono, chiamati Salenti in quanto originari dalla città di Salenzia. Inoltre, al principio dell'epoca imperiale (verso la fine del I sec.
Come capire se un ulivo è malato?
I sintomi tipici della malattia si manifestano con la formazione di ingrossamenti verdi, molli e lisci su giovani germogli, piccioli, tronchi e radici. Col tempo questi segni di rogna tendono ad imbrunirsi e sfaldarsi, assumono dimensioni variabili. Sulle olive possono comparire delle tacche scure o delle escrescenze.
Cosa fa la mosca dell'olivo?
La mosca dell'olivo, detta anche mosca delle olive o mosca olearia, la cui larva è una minatrice della drupa dell'olivo, è considerata l'avversità più grave a carico dell'olivo. Ha un apparato boccale lambente-succhiante, cioè prima lecca e poi ne succhia la polpa.
Dove si trova l'ulivo più vecchio della Puglia?
Borgagne, precisamente in Via Lecce al km 1, ospita uno tra gli alberi più antichi d'Italia. Secondo alcune fonti si potrebbe trattare dell'ulivo più anziano d'Italia. E' situato in una zona ricchissima di piante plurisecolari, ma la sua conformazione lo fa spiccare per bellezza e significati che raccoglie attorno.
Quanti alberi di ulivi ci sono in Puglia?
Le piante di olivo da olio in Puglia sono oltre 9.500.000; gli oliveti tradizionali su terreni rocciosi e poverissimi, senza irrigazione, si alternano agli oliveti regali, irrigati, capaci di produrre anche 300 q.li di olive da olio per ettaro.
Chi mangia le foglie d'ulivo?
Tra tutti i parassiti, la Margaronia dell'Olivo (Palpita unionalis) è facilmente riconoscibile dai danni provocati. Questo insetto attacca i germogli, i rami in allungamento e le nuove foglie che, a prima vista, sembrano “mangiucchiate“, mentre le vecchie foglie risultano perfettamente sane.
Quanti ulivi sono morti in Puglia?
Si stima che circa 21 milioni di olivi siano morti o siano stati […] Da quando nel 2013 si è manifestato nel Salento, in Puglia, il temibile batterio della Xylella fastidiosa. Si stima che circa 21 milioni di olivi siano morti o siano stati […]