Come capire se ci sono solfiti nel vino?

Domanda di: Evangelista Costantini  |  Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023
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La presenza di solfiti nei prodotti alimentari deve essere segnalata in etichetta, riportandone il nome chimico o il codice identificativo. Se un prodotto contiene solfiti, l'etichettatura che lo accompagna conterrà quindi uno di questi nomi o codici: Anidride solforosa, E220. Solfito di sodio, E221.

Quali vini contengono solfiti?

Tutti i vini contengono solfiti, ma la dose di solfiti aggiunti non è uguale per tutti. I vini rossi sono quelli che ne contengono in quantità minore. I vini bianchi secchi ne contengono una quantità moderata, mentre i semi secchi e i vini passiti sono quelli che ne contengono di più.

Cosa succede al vino senza solfiti?

LA MICROBIOLOGIA DELL'UVA E DEL MOSTO

La presenza di Botrytis (e quindi della laccasi) può rendere il mosto e il vino molto sensibili all'ossidazione. In assenza di solfiti, i vini mantengono una significativa attività polifenolossidasica e possono deteriorarsi facilmente.

Come si può togliere i solfiti nel vino?

Il protagonista di oggi è Ullo, o meglio Üllo, un filtro ideato da una startup americana di Chicago che serve ad eliminare i solfiti presenti nel vino. «Gluten-free», «povera di sodio», «zero grassi»: innumerevoli volte troviamo queste scritte sui prodotti alimentari.

Che odore hanno i solfiti?

L'anidride solforosa e i solfiti sono spesso “ospiti” di alimenti e bevande insospettabili. Ma che effetti hanno queste sostanze sulla nostra salute? E come riconoscerle in etichetta? Nell'aria si manifesta con un odore irritante che ricorda le uova marce.

Vi spiego i SOLFITI nel vino