Come curare extrasistole da reflusso?

Domanda di: Mariagiulia Neri  |  Ultimo aggiornamento: 28 marzo 2023
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Nel caso della tachicardia da ernia iatale e/o reflusso, una rieducazione respiratoria specifica, attraverso l'allungamento e la flessibilizzazione del muscolo diaframma, tramite il riequilibro del sistema fasciale e non solo, risulta spesso il trattamento d'elezione.

Come si fa a far passare le extrasistole?

Che cosa fare

Posto che, quasi sempre, si tratta di un disturbo passeggero e privo di effetti significativi, l'unico accorgimento necessario in caso di extrasistole è rimuovere i fattori predisponenti/scatenanti eventualmente presenti e correggere lo stile di vita.

Perché il reflusso provoca extrasistole?

Il diaframma, che subisce una variazione dello stato d'animo, reagisce accorciandosi e spingendo sullo stomaco. Questo da origine al reflusso, alla presenza di aria nello stomaco e di conseguenza alla tachicardia in quanto il diaframma esercita una pressione fisica sulla punta del cuore.

Quali farmaci per extrasistole?

I farmaci usati sono:
  • Antiaritmici. Servono a normalizzare il ritmo cardiaco. Per esempio: Chinidina. Procainamide.
  • Beta-bloccanti. Servono a rallentare la frequenza del battito cardiaco. Per esempio: Metoprololo. Timololo.
  • Calcio-antagonisti. Servono a rallentare la frequenza del battito cardiaco. Per esempio: Diltiazem.

Cosa fa bene alle extrasistole?

Nei soggetti sani, in cui le extrasistole non sono associate ad altri sintomi che possano far pensare a una cardiopatia, un'attività fisica regolare può avere effetti positivi sulla diminuzione delle extrasistoli, si può quindi continuare a praticare attività sportiva sia amatoriale che agonistica.

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