La detrazione è pari al 50% di quanto sostenuto per lavori di rimozione del pavimento esistente, realizzazione del nuovo sottofondo, fornitura e posa della nuova finitura o anche per la riparazione di un pavimento esistente senza sostituire le piastrelle.
Normalmente la sostituzione dei pavimenti rientra fra i lavori di manutenzione ordinaria, che possono fruire della detrazione 50% per le ristrutturazioni solo se si tratta di pavimentazioni eseguite su parti comuni condominiali. Quindi, se la ristrutturazione è in parti di unità abitative non si potrebbero detrarre.
Gli interventi sul pavimento si possono detrarre il 65% fino a un massimo di 60 mila euro, nel caso in cui siano contestuali a quelli per l'involucro dell'edificio, come la coibentazione o in seguito alla sostituzione dell'impianto di riscaldamento.
La normativa prevede la possibilità di cedere il proprio credito ottenendo lo sconto in fattura del 50% (quindi il cliente paga effettivamente solo la metà del valore totale espresso sulla fattura) per lavori di ristrutturazione che prevedano, in questo caso, anche il rifacimento di pavimenti e rivestimenti.
Cosa indicare in fattura per la detrazione del 50?
È sufficiente indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell'immobile e, se i lavori sono effettuati dal detentore, gli estremi di registrazione dell'atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione.