Riassumendo, la qualità di erede in un processo civile può essere provata con: l'accettazione dell'eredità; il certificato di morte unito allo stato di famiglia o, se presente, al testamento; la dichiarazione di successione, solo nei confronti della PA. Cassazione civile, ordinanza 4 dicembre 2019, n. 31695.
Qual è il certificato che attesta che sono gli eredi?
Il certificato di famiglia storico solitamente viene richiesto in caso di successione, ossia nel momento in cui bisogna dimostrare quali sono gli eredi legittimi di un defunto. Questo documento, infatti, indica tutte le variazioni del nucleo familiare che sono avvenute a partire da una data precisa.
Come si diventa erede? Nel nostro ordinamento giuridico la qualità di erede non si acquista per il semplice fatto di essere stati nominati nel testamento o per successione legittima, ma occorre – salvo casi particolari che dirò in seguito -una dichiarazione unilaterale del chiamato, diretta all'acquisto dell'eredità.
Dove si fa la dichiarazione sostitutiva dell'atto notorio degli eredi?
Gli atti notori possono essere ricevuti dal cancelliere (sono competenti tutti i cancellieri, senza una particolare competenza per territorio e indipendentemente dall'ufficio di appartenenza, quindi sia del Tribunale che del Giudice di Pace), dal notaio (su tutto il territorio) e dal Sindaco (o suo incaricato).
Ai fini della prova della qualità di erede, il giudice può utilizzare come argomento di prova, ex articolo 116 cod. proc. civ., il comportamento tenuto dalle parti, ed in particolare il fatto che la controparte consideri l'intervenuta successione come verificata e riconosca la qualità di erede.