Domanda di: Ing. Omar Farina | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.1/5
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Due fonti primarie hanno riferito che Sant'Antonio di Padova era affetto da idropisia. Poiché in senso moderno l'idropisia indica un edema generalizzato (anasarca), un recente lavoro del 2016 ha riproposto l'ipotesi che Sant'Antonio di Padova sia morto per insufficienza cardiaca congestizia.
Morirà venerdì 13 giugno 1231, alle porte della città, nei pressi del luogo dove ora si trova il Santuario dell'Arcella. Tanto era l'affetto del popolo e tanti e tali i miracoli che hanno accompagnato la sua vita che fu proclamato Santo a meno di un anno dalla morte, nel maggio 1232.
Antonio abate è uno dei più illustri eremiti della storia della Chiesa. Nato a Coma, nel cuore dell'Egitto, intorno al 250, a vent'anni abbandonò ogni cosa per vivere dapprima in una plaga deserta e poi sulle rive del Mar Rosso, dove condusse vita anacoretica per più di 80 anni: morì, infatti, ultracentenario nel 356.
Il termine fuoco di Sant'Antonio, il nome comune dell'Herpes zoster, evoca il bruciore e il dolore tipici di questa malattia. L'origine del nome popolare sarebbe, secondo la tradizione, nelle ustioni che Antonio abate riportava in seguito agli scontri con il demonio nel deserto.
Nelle campagne di tutta Italia a metà gennaio si vedono brillare grande pire. Sono i falò di Sant´Antonio che, accesi per salutare la fine ormai prossima dell´inverno e l´arrivo imminente della primavera, ricordano la devozione popolare che con essi invocava la benedizione sui campi, sul bestiame e sul futuro raccolto.