Come funzionano le assenze all'università?

Domanda di: Noemi Caputo  |  Ultimo aggiornamento: 12 dicembre 2023
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La frequenza dei corsi è obbligatoria. È consentito un massimo di assenze nella percentuale del 20%. Il monte ore relativo sarà recuperato tramite attività on-‐line predisposte dal titolare dell'insegnamento.

Come funziona l'obbligo di frequenza all'università?

È prevista la frequenza obbligatoria a tutti gli insegnamenti e ciascun docente registrerà le frequenze in relazione ai programmi e ai crediti attribuiti. Per essere ammesso agli esami di ogni singola disciplina l'allievo deve aver frequentato obbligatoriamente l'80% delle ore complessive di lezione.

Cosa succede se salto una settimana di università?

A meno che il corso non abbia una frequenza obbligatoria, al professore (e all'università) non importa se vai o meno a lezione. Il "rischio" più grosso di non esserci la prima settimana di lezione può essere forse metterci leggermente di più a fare amicizia con i nuovi compagni di corso…

Cosa succede se non vado all'università?

La legge in Italia stabilisce che per ogni anno fuori corso, a partire dal secondo in poi, si debba pagare una mora di 100 euro l'anno. Lo studente fuori corso perde lo status di studente dal momento in cui non supera alcun esame previsto dal suo corso di studi per cinque/otto anni accademici di seguito.

Cosa succede se non si rispetta l'obbligo di frequenza?

[Chiunque, rivestito di autorità o incaricato della vigilanza(1) sopra un minore, omette, senza giusto motivo(2), d'impartirgli o di fargli impartire l'istruzione elementare(3) è punito con l'ammenda fino a euro 30.] Art. prec.

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