I romani antichi contavano gli anni ab urbe condita, vale a dire dalla fondazione di Roma. In seguito venne scelto il 284 dopo Cristo
dopo Cristo
L'espressione Anno Domini (abbreviata in A.D.) significa 'nell'anno del Signore' e viene utilizzata per denotare la numerazione degli anni a partire da quello in cui avrebbero avuto luogo l'incarnazione e la nascita di Gesù; è la numerazione usata dal calendario giuliano e dal calendario gregoriano.
I Romani misuravano il tempo sulla base delle liste dei consoli, i magistrati che avevano governato la città. Si trattava di un metodo molto complicato, perché non sempre il governo di ciascuno dei due consoli aveva avuto la stessa durata e in alcuni anni non c'erano state le elezioni.
Per stabilire le date di questi avvenimenti, bisogna contare all'indietro rispetto all'anno zero. Al numero degli anni che si contano in questo modo bisogna aggiungere la formula “prima di Cristo”, che si abbrevia con la sigla a.C. (dal latino ante Christum natum). Roma, ad esempio è stata fondata nel 753 a . C.
Per gli appunti (e quindi soprattutto a scuola) i romani utilizzavano... un "tablet", ma molto più difficile da usare: le tabulae, tavolette di legno ricoperte di cera. Per scrivere si incideva la superficie della cera con un bastoncino di legno appuntito chiamato stilus.
Il calendario gregoriano, introdotto dal papa Gregorio XIII nel 1582, è una modifica del calendario giuliano, introdotto da Giulio Cesare nel 46 a.C., che contava gli anni partendo dal 753 a.C., epoca della fondazione di Roma (Ab Urbe Condita).