Dante lo descrive direttamente nel Canto XXXIV dell'Inferno, come un'enorme e orrida creatura, pelosa, dotata di tre facce su una sola testa e tre paia d'ali di pipistrello.
Lucifero è infatti rappresentato come un mostro orrendo e gigantesco, peloso, con tre facce unite a una sola testa, tre paia d'ali di pipistrello e altri attributi animaleschi (i denti con cui maciulla i tre peccatori nelle sue bocche, gli artigli con cui graffia la schiena di Giuda); è chiaramente una sorta di parodia ...
Dante descrive Lucifero nel Canto XXXIV dell'Inferno, come un'enorme e orrida creatura. La sua testa ha tre facce di tre colori diversi (la centrale è rossa, la destra giallastra, la sinistra nera).
Dante vede Lucifero come un imperatore decaduto, con una sua regalità, che sta conficcato nel ghiaccio fino al petto. È uno sconfitto reso impotente da Dio, quindi è anche ridicolizzabile dagli uomini: Giotto lo dipinse obeso nella Cappella degli Scrovegni (1306), mentre Dante lo userà come scala.
LuciferoSecondo le stime in base ai dati fornitici dallo stesso poeta, Lucifero doveva essere alto 1243 metri, un'altezza talmente esagerata che non può non risultare grottesca e parodica.