Il nome deriva dalla parola “amaro”, adottata per distinguerlo dal Recioto della Valpolicella, un vino dal sentore molto più dolce. L'Amarone è nato quasi per caso, per errore si può dire. Un errore involontario avvenuto durante la produzione del Recioto.
amaróne s. m. [der. di amaro]. – In enologia, vino recioto della Valpolicella, secco, di alto pregio, di colore rosso rubino intenso tendente al granato, sapore asciutto con sfumature amarognole.
L'Amarone è un vino che si ricava per fermentazione delle uve passite dei vitigni tipici della Valpolicella, ossia la Corvina (45-95%), la Rondinella (5-30%) e il Corvinone (fino al 50% max in sostituzione della Corivna).
Il capocantina di allora, Adelino Lucchese, ritrovando la botte dimenticata, scoprì al suo interno un vino che, avendo prolungato la sua fermentazione molto oltre il tempo “canonico”, era ormai divenuto secco e non più dolce come avrebbe dovuto essere un buon Recioto.
Questo vino simbolo di eccellenza ed espressione del suo territorio di produzione è nato per caso da una una botte di Recioto dimenticata in cantina. Con il passare del tempo i lieviti avevano trasformato gli zuccheri in alcol facendo diventare il vino da dolce a secco, o meglio amaro, da cui poi il nome Amarone.