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Cosa prevede l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori?
Il lavoratore ha diritto al risarcimento del danno subito per il licenziamento di cui sia stata accertata la inefficacia o l'invalidità a norma del comma precedente. In ogni caso, la misura del risarcimento non potrà essere inferiore a cinque mensilità di retribuzione, determinata secondo i criteri di cui all'art.
Cosa dice l'articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori?
28 dispone che il giudice del lavoro, accertata la natura antisindacale di un certo comportamento, disponga anche la rimozione dei suoi effetti. Ciò, nel caso di cui si sta parlando, in particolare significa che il giudice del lavoro può ordinare al datore di lavoro di rendere le informazioni che erano state negate.
Cosa si rischia con un provvedimento disciplinare?
Quando il lavoratore reitera un comportamento lesivo – ovvero quando il comportamento ha già dato luogo, nel biennio precedente, ad un provvedimento disciplinare – può incorrere in una sanzione più grave, come ad esempio il licenziamento “in tronco” per giusta causa.
Quante lettere di richiamo prima di essere licenziati?
Questo significa che il licenziamento disciplinare non sopravviene dopo tre richiami scritti, ma dopo la quinta sanzione o la terza sospensione avvenuti nel corso di un anno.
Quanto tempo ha il datore di lavoro per mandare una lettera di richiamo?
Lo Statuto dei lavoratori prevede un termine minimo di 5 giorni che può essere maggiore a seconda del CCNL applicato al contratto di lavoro. In ogni caso, il dipendente può giustificarsi anche oltre tale termine, a patto che il datore non gli abbia ancora comunicato il provvedimento disciplinare.
Cosa non può dire il datore di lavoro?
Il capo non può insultare i dipendenti sul posto di lavoro. Costa caro al datore di lavoro, titolare dell'azienda o dello studio professionale, pronunciare offese nei confronti di quanti lavorano o collaborano con lui: per lui scatta il reato di maltrattamenti in famiglia [1] (punito con la reclusione da 1 a 5 anni).
Cosa non dire al datore di lavoro?
I riferimenti alla vita privata, soprattutto se utilizzati per giustificare una qualche mancanza sul lavoro, vanno assolutamente evitati. È meglio dire chiaramente che non si è in grado di svolgere un determinato compito, piuttosto che utilizzare la propria vita personale come alibi.
Quando un dipendente sbaglia?
Errore dipendente: chi paga i danni? Secondo il Codice civile [1], «i padroni e i committenti sono responsabili per i danni arrecati dal fatto illecito dei loro domestici e commessi nell'esercizio delle incombenze a cui sono adibiti». In pratica, la legge dice che per i danni dei dipendenti paga il datore di lavoro.
Come si fa a contestare una lettera di richiamo?
Ci sono due modalità di risposta:
scusarsi e ammettere le proprie colpe nel caso in cui il comportamento assunto abbia davvero violato il regolamento aziendale, spiegando le circostanze ed eventualmente anche le motivazioni; spiegare il proprio punto di vista nel caso in cui non si ritengano vere le accuse esposte.
Quando una lettera di richiamo non è valida?
Nella norma di legge troviamo quindi risposta alla domanda posta all'inizio dell'articolo: quando decade la lettera di richiamo? La risposta è che decade dopo due anni da quando viene inflitta la sanzione disciplinare.
Quali sono le conseguenze di una lettera di richiamo?
Con la lettera di richiamo, il datore di lavoro non prende alcuna decisione in merito al comportamento contestato o al futuro del rapporto lavorativo con il dipendente. Si tratta piuttosto di una comunicazione che ha le seguenti finalità: Comunicare al dipendente che deve migliorare o correggere una sua condotta.
Chi viene licenziato per motivi disciplinari ha diritto alla Naspi?
In ogni caso, quale che sia la tipologia di licenziamento disciplinare, al lavoratore, in presenza degli ulteriori requisiti normativamente richiesti, spetta comunque il diritto alla Naspi.
Quando può scattare il licenziamento?
Il licenziamento per giusta causa assenze ingiustificate, che causano gravi difficoltà organizzative all'azienda. presentazione di falso certificato medico. rifiuto a lavorare dopo la malattia. abbandono del posto di lavoro, in modo particolare se il dipendente ricopre ruoli di sorveglianza o custodia.
Come si fa a licenziare un dipendente a tempo indeterminato?
Licenziare un lavoratore con contratto a tempo indeterminato può avvenire solo per tre fattori: per giusta causa, e quindi il datore di lavoro non è tenuto a dichiarare il periodo di preavviso; e per giustificati motivi soggettivi ed oggettivi e, qui, occorre dare il preavviso.
Quale è la sanzione disciplinare meno grave?
L'ammonizione scritta è il provvedimento disciplinare adottato per le infrazioni di minor gravità.
Quando si viene sospesi dal lavoro?
La sospensione del rapporto di lavoro per fatto del lavoratore, infatti, si ha quando si verificano eventi legati al dipendente di cui non viene considerato "colpevole". Si tratta, quindi, di situazioni considerate validi motivi di sospensione per la nostra legge (come malattia ed infortunio, gravidanza, ecc.)
Quanto durano le sanzioni disciplinari?
L'articolo 7, dello Statuto dei Lavoratori (Legge 300/1970), stabilisce – comma 8 – che la sanzione disciplinare perde efficacia decorsi due anni dalla sua applicazione.
Chi chiamare per problemi sul lavoro?
I soggetti a cui ci si può rivolgere in caso di problemi al lavoro sono, essenzialmente, due: il sindacato; l'avvocato esperto in diritto del lavoro.
Cosa dice l'articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori?
4 dello Statuto dei Lavoratori si prevede la non applicazione delle causali di installazione agli strumenti utilizzati dal lavoratore per rendere la prestazione lavorativa e agli strumenti di registrazione degli accessi e delle presenze.
Cosa prevede l'articolo 9 dello Statuto dei Lavoratori?
I lavoratori, mediante loro rappresentanze, hanno diritto di controllare l'applicazione delle norme per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e di promuovere la ricerca, l'elaborazione e l'attuazione di tutte le misure idonee a tutelare la loro salute e la loro integrità fisica.