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Come comunicare all'inps la data effettiva del parto?
INPS fornisce comunque assistenza agli interessati tramite il Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile. -5 Dopo il parto devi ricordarti di comunicare la data di nascita del figlio e le relative generalità entro 30 giorni dal parto.
Come comunicare la data effettiva del parto Inps?
Il certificato medico di gravidanza indicante la data presunta del parto deve essere inviato all'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) esclusivamente per via telematica direttamente dal medico del Servizio sanitario nazionale (SSN) o con esso convenzionato.
Come prolungare la maternità dopo il parto?
Come fare la richiesta La richiesta va effettuata subito dopo la nascita del bambino, compilando e inviando una domanda alla direzione territoriale del lavoro (qui il link). Nel documento andranno specificati i rischi eventuali per la salute della donna dopo il parto.
Quando finisce l'allattamento Inps?
Quando termina l'allattamento inps? Chi è interessato al congedo si chiederà fino a quando è possibile usufruire del periodo allattamento inps: la lavoratrice, o il lavoratore, ha diritto ai permessi per l'allattamento inps fino al primo anno di vita del bambino.
Quanto tempo si può prolungare la maternità?
L'istituto del congedo prevede inoltre la possibilità, in determinate situazioni, di prevedere un'estensione del periodo di congedo obbligatorio, l'estensione si può prorogare fino ad un massimo di 7 mesi dopo il parto.
Quanti sono i mesi di maternità facoltativa?
La legge riconosce ad entrambi i genitori, la possibilità di usufruire di un periodo complessivo di astensione facoltativa dal lavoro di 10 mesi (elevabili a 11 nel caso in cui il padre si astenga per un periodo intero o frazionato non inferiore a 3 mesi) entro i 12 anni di vita del bambino.
Quanti giorni dopo la data presunta del parto?
Non è così raro: la data presunta del parto è solo una data stimata che viene fatta ad inizio gravidanza, ma non può garantire che il giorno della nascita sarà proprio quello. È normale partorire prima o dopo la data del parto e in alcuni casi la gravidanza può continuare ancora per due settimane dopo la data presunta.
Cosa succede dopo la data presunta del parto?
Dopo la quarantesima settimana si può verificare una progressiva riduzione della capacità di trasporto di ossigeno dalla placenta al feto: una situazione da monitorare attentamente, dal momento che il travaglio richiede un maggior impegno metabolico e quindi un'aumentata richiesta di ossigeno da parte del bambino.
Cosa si può chiedere dopo la maternità?
Il congedo parentale (facoltativo) Dopo aver usufruito del congedo obbligatorio, la mamma lavoratrice ha a disposizione un periodo di sei mesi astensione dal lavoro: questo periodo può essere goduto fino agli otto anni di età del figlio in modo continuativo o frazionato nel tempo.
Come si calcolano i due mesi prima del parto?
I due mesi antecedenti e i tre successivi il parto devono essere calcolati non in giorni (rispettivamente 60 e 90) ma in mesi, è necessario dunque riportarsi col calendario a due mesi prima e tre mesi dopo, anche con data del parto posticipata rispetto a quella presunta.
Come sono suddivisi i mesi di gravidanza?
Pur rappresentando un processo continuo, la gravidanza viene divisa in tre periodi di tre mesi, chiamati trimestri: Primo trimestre: dalla settimana 0 alla settimana 12. Secondo trimestre: dalla settimana 13 alla settimana 24. Terzo trimestre: dalla settimana 25 al parto.
Cosa si intende per data dell'ultima mestruazione?
Cosa si intende per ultime mestruazioni? L'ultima manifestazione del ciclo mestruale prima dell'interruzione dovuta alla gravidanza.
Come si fa a sapere il giorno esatto del concepimento?
"Questo significa che se la donna ha un ciclo regolare di 28 giorni, l'ovulazione – e quindi il concepimento – saranno avvenuti a metà ciclo; se invece il ciclo è di 21 giorni, il concepimento sarà avvenuto circa 7 giorni dopo l'ultima mestruazione, così come se i cicli sono lunghi, di 40-45 giorni, la data del ...
Cosa cambia dopo i 40 giorni del neonato?
I 40 giorni dopo il parto sono un periodo di 'assestamento' fisiologico, di cui il corpo – e la mente – hanno bisogno per rimettersi in sesto dopo i nove mesi di gravidanza e il parto; una fase in cui regrediscono tutte le modificazioni che hanno caratterizzato la gravidanza e si chiama "puerperio".
Come viene calcolata la maternità facoltativa?
L'indennità INPS riconosciuta per i periodi di congedo parentale è pari al 30% della cosiddetta “retribuzione media giornaliera” calcolata prendendo a riferimento il periodo mensile o quadrisettimanale concluso e precedente quello in cui il dipendente si deve assentare.
Quanti giorni di congedo parentale al 100 %?
Per i 10 giorni di congedo parentale padri spetta la retribuzione piena al 100%, che secondo i casi viene pagata direttamente dall'Inps o anticipata dal datore di lavoro, che poi verrà risarcito dall'Inps stessa.
Come funziona la nuova maternità facoltativa?
QUANDO SI PUÒ FRUIRE DEL CONGEDO PARENTALE I genitori lavoratori possono fruire del congedo parentale, inteso come periodo di astensione dal lavoro, in maniera facoltativa fino ai 12 anni del figlio per tutti i lavoratori (esclusi i lavoratori autonomi per cui è fruibile entro il 1° anno).
Come allungare maternità obbligatoria?
Una volta terminato il congedo obbligatorio, lo stesso può essere esteso sino a sette mesi dopo il parto a fronte di:
Condizioni di lavoro o ambientali pregiudizievoli alla salute della lavoratrice; Lavoratrice addetta a lavori pericolosi, faticosi o insalubri senza possibilità di essere spostata ad altre mansioni.
Cosa fare quando finisce la maternità obbligatoria?
Oltre ai cinque mesi di astensione obbligatoria, la legge italiana prevede l'astensione facoltativa o congedo parentale, che consente ad entrambi i genitori di restare più a lungo con il figlio senza perdere il posto di lavoro.
Come si calcola il 30 del congedo parentale?
Congedo parentale facoltativo: come si calcola l'indennità Inps. L'indennità Inps per i periodi di congedo parentale facoltativo è pari al 30% (o all'80% in base a quanto disposto dalla Manovra 2023) della retribuzione media globale giornaliera. Il risultato dev'essere poi moltiplicato per le giornate indennizzabili.