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Cosa vuol dire terracotta?
Materiale ceramico ottenuto con argilla comune (ricca di ossidi di ferro, che impartiscono la caratteristica colorazione rossiccia) opportunamente modellata e cotta al forno; trova impiego nella fabbricazione di materiali edilizî (mattoni, tegole, ecc.), di vasellame, di oggetti artistici: pentole di t.; tegole di t.; ...
Perché don Abbondio è un vaso di terracotta?
Don Abbondio non era nato con un cuor di Leone … “ “… un vaso di terracotta, costretto a viaggiare con molti vasi di ferro … “ Si evidenzia così la sua fragilità e la sua paura di essere schiacciato dalla forza altrui.
Come si chiamano i vasi antichi?
L'idria (nome greco hydria) era un vaso utilizzato per contenere e versare liquidi, principalmente acqua.
Quanti tipi di vasi ci sono?
Si distinguono tre tipi di vasi sanguigni: arterie, capillari e vene.
Come si chiama il contenitore dei vasi?
portavasi /pɔrta'vazi/ (o portavaso) s. m. [comp. di porta(re) e vaso]. - (arred.) [sostegno o contenitore atto a sostenere o contenere uno o più vasi di fiori o di piante ornamentali] ≈ cache-pot, giardiniera, [agganciato alla ringhiera di balconi, terrazzi e sim.]
Come si chiama la terracotta smaltata?
La terracotta smaltata e cotta nuovamente prende il nome di maiolica anche se, in realtà la maiolica vera e propria è quella che poi viene immersa nello smalto piombico o stannifero. Si tratta si uno smalto solitamente bianco che poi viene decorato.
Che differenza c'è tra la ceramica e la terracotta?
La terracotta è costituita da un impasto di argilla che viene cotto a una temperatura di 980-990° C e ha un colore rossastro grazie alla presenza di sostanze ferrose. Tra i prodotti ceramici si differenzia perché è porosa, non rivestita e colorata.
Qual è la differenza tra ceramica e terracotta?
Una differenza fondamentale tra ceramica e terracotta è la temperatura di cottura. La terracotta viene cotta a una temperatura inferiore rispetto alla maggior parte delle ceramiche, il che significa che è più fragile, soggetta a crepe e rotture se esposta a variazioni di temperatura estreme.
Come si chiama il vaso di coccio per l'olio?
Nel 1612 la prima edizione del vocabolario degli accademici della Crusca definisce l'orcio come un vaso di terra cotta, per lo più, da tenére olio. Il termine "orcio" viene anche usato come unità di misura per il volume, nel qual caso vale un dodicesimo del cogno, ovverosia 37,98 litri.
Perché si dice sei di coccio?
I Romani per dire a qualcuno che era una “zucca vuota” usavano l'espressione CAPUT TESTA, letteralmente, “testa di coccio”, in quanto TESTUM, il vaso di terracotta, indicava qualcosa di fragile e di vuoto.
Dove si trovano i vasi Cribrosi?
Sistema dei vasi: legnosi per il trasporto di acqua e sali minerali dalla radice; cribrosi per la raccolta degli zuccheri fabbricati nella foglia; sono collegati attraverso il picciolo al sistema dei vasi del fusto.
Cosa sono i vasi vascolari?
Tubo continuo, di varie dimensioni, costituente l'apparato vascolare o circolatorio, attraverso cui il sangue viene distribuito a tutte le parti del corpo in un circolo chiuso (➔ vaso). capillare In anatomia umana, canale o vaso di calibro ridottissimo.
Quali sono i migliori vasi?
Vasi di terracotta Sono forse i più belli dal punto di vista estetico e in più, diversi esperti giardinieri dicono di questi vasi che sono i migliori per coltivare piante e fiori perché sono porosi e lasciano quindi respirare bene le radici delle piante.
Come si chiamano i vasi con le facce?
I vasi con le “teste di moro” ancora oggi adornano balconi e finestre in Sicilia. Sono conosciuti come “teste di moro” o “graste” e rappresentano uno degli oggetti di artigianato più famosi e diffusi in Sicilia.
Come si chiamano i vasi siciliani?
La Testa di Moro è un oggetto caratteristico della tradizione siciliana. Si tratta di un vaso in ceramica dipinta a mano utilizzato come ornamento che raffigura il volto di un Moro solitamente affiancato a quello di una giovane donna.
Come si chiamano i vasi da notte?
Il vaso da notte, o pitale o orinale, era un contenitore a forma di ciotola, a volte con manico e coperchio, strumento indispensabile per i nostri nonni, per espletare i loro urgenti bisogni. Per questo motivo era un oggetto di tutto rispetto, con modelli per tutti i gusti e per tutte le tasche.
Come riconoscere un vaso etrusco?
I vasi che compongono questo gruppo sono caratterizzati da anse a bastoncello di forma quadrangolare. Degni di citazione sono anche i vasi etruschi con decorazioni orientaleggianti. Nella maggior parte dei casi, questi manufatti si contraddistinguono per la presenza di decorazioni con figure umani e animali.
Come un vaso di terracotta Promessi Sposi figura retorica?
Per descrivere questo personaggio Manzoni usa una metafora molto convincente: “Don Abbondio era come un vaso di terracotta, costretto a viaggiare con molti vasi di ferro”.
Come si chiama la badante del parroco?
Oggi che le parrocchie non sono più il centro del mondo e che di perpetue propriamente dette non se ne vedono più (serie televisive melense a parte), la perpetua può magari, con questi vividi connotati, sopravvivere bene scalzando la leghistica figura della badante - volendo dir meglio, dell'assistente famigliare.
Cosa simboleggia don Abbondio?
Don Abbondio è il curato del paese, un prete che non ha una vocazione spirituale ma di convenienza, simboleggia chi, pur investito di responsabilità istituzionali, si piega al più forte; è, quindi, un personaggio meschino e reietto, un succube che tenta di avere il minor danno proprio a discapito degli umili.