Linguistica. Figura retorica, detta anche antifrasi, che consiste nell'esprimere il contrario di ciò che in realtà si vuole significare; suo scopo è evidenziare l'insostenibilità di ciò che si simula di sostenere o la validità di ciò che si finge di disapprovare.
2. Nell'uso com., la dissimulazione del proprio pensiero (e la corrispondente figura retorica) con parole che significano il contrario di ciò che si vuol dire, con tono tuttavia che lascia intendere il vero sentimento: fare dell'i.; parlare con i.; cogliere l'i.
Come si chiama la figura retorica che dice il contrario?
L'ossimoro (dal greco antico ὀξύμωρον, a sua volta da ὀξύς, "acuto" e μωρός, "ottuso") è una figura retorica che consiste nell'accostamento di due termini di senso contrario o comunque in forte antitesi tra loro. Esempi: disgustoso piacere, illustre sconosciuta, silenzio assordante, lucida follia.
Le persone affette da schizofrenia spesso trovano difficile comprendere alcune espressioni figurative comuni, quindi non colgono l'umorismo, l'ironia, e magari non riescono a identificare con facilità il significato di una metafora e la interpretano, inizialmente, considerando il suo significato letterale.
In pratica l'ironia non è altro che l'affermazione di un qualcosa che però sta a significare il suo contrario, mentre il sarcasmo sta ad indicare un'affermazione beffarda volontaria. Il sarcasmo consiste nel fingere di prendere in seria considerazione un'affermazione ritenuta sbagliata, per sottolinearne l'assurdità.