Domanda di: Elda Bruno | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.4/5
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Gli individui con disturbo evitante di personalità evitano le attività lavorative che implicano un significativo contatto interpersonale per timore di essere criticati, disapprovati e rifiutati. Evitano anche di farsi nuovi amici a meno che non siano certi di piacere e di essere accettati senza critiche.
La persona con un disturbo di personalità evitante parte dalla convinzione che l'altro ha sempre ragione, il giudizio esterno è sempre il migliore e che ogni comportamento, anche respingente, è comunque giustificabile, in quanto lui stesso si percepisce come persona indegna di ricevere rispetto e amore.
Mancanza di volontà di essere coinvolti con le persone a meno che non siano sicuri di essere graditi. Riserva nelle relazioni strette perché temono la derisione o l'umiliazione. Preoccupazione di essere criticati o rifiutati nelle situazioni sociali. Inibizione in nuove situazioni sociali, perché si sentono inadeguati.
Si preoccupa di essere criticato o rifiutato in situazioni sociali. È inibito in situazioni interpersonali nuove per sentimenti di inadeguatezza. Si vede come socialmente inetto, personalmente non attraente, o inferiore agli altri.
Tra i tratti distintivi delle persone che vivono un attaccamento evitante in amore e nelle relazioni di coppia, per esempio, ci sono: l'evitamento sistematico degli impegni; l'incapacità di provare vicinanza e/o di cercarla; l'impossibilità di legarsi in modo più profondo e significativo con qualcuno.