Nel 1948, lo Statuto speciale di autonomia sancisce la parità delle lingue italiana e francese in Valle d'Aosta. Un'ulteriore ricchezza linguistica della Valle d'Aosta sopravvive in alcuni comuni della valle del Lys, dove la popolazione Walser parla dialetti di ceppo tedesco, il titsch e il toitschu.
Anzi, cominciò a usarlo in modo ufficiale da prima del regno di Francia stesso. Difatti negli Stati Sabaudi vigeva una sorta di bilinguismo amministrativo differenziato, e così composto: Piemonte e Contea di Nizza (e dal 1815 Genova): italiano. Ducati di Aosta e di Savoia: francese.
Il patois, il dialetto valdostano, è una lingua francoprovenzale che può vantare dizionari e opere letterarie. I linguisti hanno chiamato “francoprovenzale” questa lingua galloromanza che comprende elementi del francese e del provenzale.
Quali sono le minoranze linguistiche della valle d'Aosta?
lingua italiana (ufficiale); lingua francese (ufficiale), con il dialetto francese valdostano; lingua francoprovenzale (riconosciuta), con il dialetto valdostano; lingua walser e lingua tedesca (riconosciute), limitatamente ai comuni di Issime, Gressoney-La-Trinité e Gressoney-Saint-Jean.
Perché la valle d'Aosta è italiana e non francese?
L'antroponimia e la toponomastica della Valle d'Aosta hanno caratteristiche analoghe a quelle che si ritrovano al di là delle Alpi "italiane", nelle terre dell'antica Savoia di cui la Valle d'Aosta è stata parte fino al 1860, quando divenne italiana a seguito della spartizione della Savoia tra Italia e Francia.