Domanda di: Dott. Fernando Gentile | Ultimo aggiornamento: 14 dicembre 2023 Valutazione: 5/5
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Il modo di vestire tipico delle donne sarde ha, come in quello maschile, degli elementi ricorrenti in tutta la Sardegna. Troviamo infatti di uso comune un copricapo, chiamato fazzoletto, che consentiva di coprire il capo femminile che in antichità poteva essere scoperto solo in casa propria.
Sa fadretta, (sottogonna): indumento intimo di cotone bianco, orlato di merletti e ricamato a motivi floreali. Is crapitas (le scarpe): di cuoio fine e marroni o nero a mezzo tacco. Mentre gli elementi tipici del costume maschile sono, la camicia, le "ragas", i pantaloni di lino bianco, il gilet il berretto, la giacca.
Su corittu" il giubbetto, era di panno rosso, o, più raramente, marrone. Le maniche, lunghe e aderenti, erano staccabili. Il giubbetto era, inoltre, decorato da bande azzurre e nere. I calzoni erano liberi ed arrivavano al ginocchio; li ricopriva il gonnellino, le ragas" marrone, lungo fino al ginocchio.
Come ogni paesello sardo ha il suo dialetto e il suo panorama, così ha il suo costume. In Sardegna esistono circa 300 varietà di costumi. La fattura viene eseguita interamente in casa. Le stoffe, ad eccezione dello scarlatto che una volta veniva dalla Germania e ora dal continente, sono tessute dalle donne.
Una creazione unica ed inimitabile. Difficile da non notare per via dei suoi sgargianti colori, frutto delle lavorazioni e dei ricami delle abili artigiane locali, il costume di Desulo è uno degli abiti tradizionali più noti in Sardegna.