Domanda di: Nazzareno Romano | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.4/5
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La miopia si misura in diottrie e si calcola generalmente su scala decimale. Se a una persona, per esempio, mancano 4 diottrie, significa che quella persona riesce a leggere a 6 metri di distanza una lettera che i non-miopi riuscirebbe a leggere da 10 metri.
Un miope vede sfocato da lontano e a media distanza, con una specie di offuscamento che avvolge la visione: per questo motivo le persone che soffrono di miopia tendono a strizzare gli occhi, per aumentare la messa a fuoco.
Diottria: è l'unità di misura del potere (cioè della “forza”) di una lente e dunque dell'entità del difetto che quella lente corregge; se ho bisogno di un occhiale da quattro diottrie significa dunque che ho una miopia (o ipermetropia o astigmatismo) pari a quattro diottrie.
Il numero di righe che il soggetto è in grado di leggere determina il rispettivo grado di acuità visiva del soggetto. Se il soggetto è in grado di leggere le prime 4 righe, la sua vista sarà di 4/10, se può leggere 10 righe, sarà di 10/10, e così via.
Dipende dall'entità della miopia: un miope di 3 diottrie che rientra ancora nelle miopie lievi vede perfettamente nitido fino a 33 cm. Tutto quello che si trova più lontano non viene visto bene. Quindi non solo il lontano è penalizzato, ma anche le medie distanze.