Come venivano trattati gli schiavi a Roma?

Domanda di: Clodovea Cattaneo  |  Ultimo aggiornamento: 27 marzo 2023
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Gli schiavi più colti erano trattati in modo umano ed anche amichevolmente. Erano ben voluti anche quelli nati in casa (= vernae) mentre gli addetti ai servizi più umili erano trattati con durezza. La pena più temuta era il trasferimento dalla “familia urbana” alla “familia rustica”.

Come trattavano gli schiavi?

Brutalità Secondo quanto scrivono gli storici il trattamento degli schiavi era duro e disumano. Mentre camminavano in pubblico o durante il lavoro, potevano essere fatti oggetto di violenza gratuita da chiunque, senza che questo fosse vietato.

Come venivano considerati gli schiavi a Roma?

Non avevano dignità giuridica, non potevano possedere né beni di proprietà e neanche una propria famiglia, dal momento che il loro matrimonio, anche se raggiunto con il consenso del padrone, si considerava come un semplice concubinato ed i figli nati da esso erano di proprietà del padrone.

In che modo venivano trattati gli schiavi?

Perciò di solito gli schiavi venivano ripresi e duramente puniti, marchiati, mutilati o anche uccisi in modo da scoraggiare chiunque volesse fuggire. Le condizioni di vita inumane provocarono anche alcuni tentativi di rivolta. Essi avvenivano a volte già sulle navi che trasportavano i neri in America.

Quanto costava uno schiavo a Roma?

I prezzi variavano a seconda dell'età e delle qualità (intelligenza, cultura, forza fisica ma anche bellezza, buona dentatura, capacità di suonare o cantare, parlare greco) e si aggiravano sui 1200-2500 sesterzi (secondo alcuni calcoli effettuati, a fine repubblica un sesterzio equivaleva a circa 2 euro).

Quanto costavano gli schiavi nella Roma Antica?