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Quanti anni si può vivere con la sclerodermia?
Quanto si può vivere con la sclerodermia? La maggior parte dei pazienti ai quali viene diagnosticata questa patologia, oltre ai sintomi polmonari e cardiaci caratteristici, insorge spesso anche la depressione, causa di una diminuzione dell'aspettativa di vita (da un minimo di 3 anni a un massimo di 15 anni).
Quali sono i primi sintomi della sclerodermia?
Tra i Sintomi comuni della sclerodermia rientrano: indurimento e ispessimento della cute, fenomeno di Raynaud, dolori articolari diffusi, disfagia, pirosi e contrattura delle dita. La malattia esordisce spesso a livello delle mani, soprattutto delle dita (sclerodattilia), per estendersi poi ad altre aree del corpo.
Cosa mangiare per la sclerodermia?
Segui una dieta ad alto contenuto di fibre che includa farina integrale al 100%, frutta e verdura. Assumi un integratore probiotico al giorno e/o mangia regolarmente lo yogurt con fermenti lattici. Bevi una grande quantità di acqua naturale filtrata durante il giorno per rimanere idratato.
A cosa porta la sclerodermia?
La malattia è severa in quanto può compromettere le funzioni fondamentali di polmoni, cuore, intestino e rene, invalidando la qualità della vita dei pazienti ” afferma il professor Marco Matucci Cerinic, Chairman della World Scleroderma Foundation e reumatologo dell'Unità di Immunologia, Reumatologia, Allergologia e ...
Come faccio a sapere se ho una malattia autoimmune?
La diagnosi di una malattia autoimmune si basa su una visita medica specialistica e l'esecuzione di esami tra cui: La ricerca degli anticorpi antinucleo (ANA) e anti-ENA. La ricerca di autoanticorpi organo-specifici (per es. anti-tireoglobulina e anti-tireoperossidasi).
Quali esami fare per la sclerodermia?
Gli esami del sangue più utili alla diagnosi di sclerodermia sono rappresentati: 1) dalla ricerca degli anticorpi, in particolare quelli anti-centromero caratteristici della sclerosi sistemica limitata e quelli anti-topoisomerasi I (=Scl-70), tipici della sclerosi sistemica diffusa; 2) dalla valutazione degli indici di ...
Dove si localizzano frequentemente le lesioni cutanee ulcerative nella sclerodermia?
Esse si localizzano principalmente a livello delle estremità laddove sono più evidenti i fenomeni vascolari periferici, a livello delle zone in cui la cute è maggiormente sottoposta a trazione (ad esempio i gomiti), oppure delle aree interessate da calcinosi.
Chi ha la sclerodermia?
La sclerodermia è più frequente nelle donne e, in genere, colpisce nella fascia di età compresa tra i 20 a i 50 anni. Sclerodermia localizzata e sclerosi sistemica possono sovrapporsi ad altre malattie reumatiche autoimmuni (es. connettivite mista).
Cosa si rischia con la malattia di Raynaud?
In caso di fenomeno di Raynaud (Raynaud secondario) grave, la ridotta circolazione sanguigna delle dita delle mani o dei piedi potrebbe causare danni ai tessuti.
Quando la pelle diventa dura?
La Sclerodermia, che in greco significa “pelle dura”, è una patologia autoimmune caratterizzata da un progressivo assottigliamento e indurimento della pelle che col tempo perde le sue caratteristiche di elasticità è diventa translucida.
Che cosa è la Morfea?
La morfea o sclerodermia localizzata è una malattia fibrosante che colpisce la cute, il tessuto sottocutaneo e, più raramente, l'osso. Gli studi epidemiologici riportano un'incidenza rara che varia dallo 0,4 al 2,7 per 100.000 abitanti. Vi è una prevalenza di malattia nel sesso femminile e nella razza bianca.
Cosa non mangiare con malattie autoimmuni?
Le indicazioni nutrizionali in casi di patologie autoimmuni mirano nel preferire delle preparazioni semplici, nella scelta di alimenti naturali limitando fortemente cibi conservati, nel consumare cibi ricchi di vitamine e di acidi grassi polinsaturi evitando, al contrario, alimenti ricchi di acidi grassi saturi.
Come capire se hai la sindrome di Raynaud?
Il Fenomeno di Raynaud è facilmente riconoscibile in base a un tipico cambiamento di colore che avviene in tre fasi: le dita diventano prima bianche per lo spasmo dei vasi sanguigni, poi blu quando si ripristina la circolazione venosa, e infine rosse quando anche il sangue arterioso torna a circolare.
Quali sono le malattie autoimmuni più comuni?
Le malattie autoimmuni più diffuse ci sono:
Artrite Reumatoide; Artrite Idiopatica Giovanile; Anemia Emolitica Autoimmune; Tiroidite di Hashimoto; Diabete mellito di tipo I; Malattia di Graves; Vasculite; Vitiligine;
Perché vengono le ulcere?
Le ulcere cutanee possono insorgere a seguito di un trauma fisico, con o senza danno vascolare, che innesca una perdita di tessuto. Altre cause comprendono infezioni, stasi venosa, vasculiti, neoplasie, problemi neurologici e malattie autoimmuni con coinvolgimento vascolare.
Come si curano le ulcere da sclerodermia?
Le terapie per le ulcere sclerodermiche La terapia locale prevede la detersione dell'ulcera mediante l'eliminazione di tessuto devitalizzato, la disinfezione con l'utilizzo di disinfettanti diluiti al 5% e le medicazioni. Tutte queste fasi devono portare al favorire il tessuto di granulazione.
Come iniziano le ulcere?
Le ulcere cutanee si presentano come piaghe della pelle (o delle mucose): la causa è una mancata riepitelizzazione della cute rinnovata. Il disturbo può apparire in forma acuta o cronica e si combina con dolore, gonfiore, arrossamento e sanguinamento della area dell'epidermide interessata.
Quale farmaco viene utilizzato in fase precoce nella terapia della sclerodermia?
Il trattamento della sclerosi sistemica in fase attiva e precoce non è codificato e nessun farmaco si è dimostrato sicuramente efficace. Attualmente vengono utilizzati cortisonici ed immunosoppressori, medicinali che però possono essere gravati da importanti effetti collaterali.
Cosa NON fare prima della capillaroscopia?
La capillaroscopia non necessita particolare preparazione: unica accortezza è evitare lo smalto delle unghie. Nella settimana precedente all'esame, evitare quindi la manicure e il giorno dell'esame presentarsi senza smalto sulle unghie.
Cosa può scatenare una malattia autoimmune?
Tra le varie ipotesi formulate, una delle più probabili riguarda l'esistenza di una predisposizione ereditaria che evolve nella malattia laddove intervengano fattori scatenanti quali, ad esempio, agenti chimici, virus, batteri o raggi ultravioletti (UV).