Domanda di: Dr. Joshua Moretti | Ultimo aggiornamento: 15 dicembre 2023 Valutazione: 4.8/5
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Sulla tavola araba tradizionalmente non appare il vino (bevanda vietata dalla religione islamica), ma invece il tè e il caffè fanno parte integrante della vita di tutti i giorni. La loro preparazione costituisce un rito vero e proprio.
È proibito cibarsi di grasso di bue e di pecora, di tutti gli uccelli da preda e degli animali velenosi. Come norma alimentare generale vale quella che proibisce il consumo della carne di maiale, uccelli rapaci, asini, muli, rettili, topo, rana, formica e pesci privi di scaglie.
Nella giornata sono previsti più pasti. La colazione prende diverse forme: dal consumo di caffè e dolci, a quello di yogurt o crema di latte speziati o, ancora, di pane condito con olio ed erbe e addirittura di piatti forti a base di legumi (zuppa di lenticchie, shorbat adas o misture di fave e ceci).
Secondo altri, le linee guida della dhabīḥah non devono essere seguite rigidamente e invocare il nome di Dio — ossia recitare "Bismillāh al-Raḥmān al-Raḥīm" ("In nome di Dio Clemente Misericordioso") immediatamente prima di consumare i pasti renderebbe la carne permessa.
Tè e caffè sono onnipresenti, così come tutte le spezie possibili. Riso, pane e cous cous sono la base di ogni pasto, al quale, oltre alla carne, ruotano attorno molte verdure, frutta, legumi e noci. I piatti più noti sono senza dubbio l'hummus, il falafel e il tabbouleh.