Domanda di: Sig. Oreste Sartori | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.1/5
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Qualora l'assemblea dei condomini abbia deliberato di promuovere una lite o di resistere a una domanda, il condomino dissenziente, con atto notificato all'amministratore(1), può separare la propria responsabilità in ordine alle conseguenze della lite per il caso di soccombenza(2).
Colui il quale intenda far valere dissociarsi da una controversia deve fare notificare al condominio, in persona dell'amministratore, il proprio dissenso entro 30 giorni dalla data della delibera che decide sulla lite.
Se si tratta di un condominio, inevitabilmente questi oneri saranno ripartiti tra tutti i proprietari, in proporzione al valore millesimale dei rispettivi immobili. Pertanto, con questo criterio, l'ente dovrà pagare sia il proprio legale che l'avvocato di chi ha vinto.
L'impugnativa della delibera condominiale va proposta con ricorso, ovvero con atto di citazione, nella cancelleria del giudice competente (tribunale o giudice di pace a seconda del valore). La competenza territoriale del giudice si individua in base al luogo in cui si trova l'immobile.
Quando si può impugnare una delibera condominiale?
Il termine di impugnazione per annullabilità della delibera condominiale è di trenta giorni. A stabilirlo è il secondo comma dell'articolo 1137 del codice civile. I trenta giorni hanno decorrenza diversa a seconda che il condomino (o chi ha diritto) abbia partecipato all'assemblea o sia stato assente.