Ritornato in Italia, Giuseppe Ungaretti si arruolò per la Prima Guerra Mondiale. Terminato il conflitto, si stabilì a Roma dove insegnò alla Sapienza, per poi trasferirsi in Brasile ad insegnare letteratura italiana, e lì morì suo figlio e la moglie, il primo per appendicite, la seconda per una lunga malattia.
Come collegare la Prima Guerra Mondiale a Ungaretti?
Ungaretti partecipò in prima persona alla prima guerra mondiale, combattendo in trincea. Le sue poesie più famose fanno vivere a pieno lo sgomento e la caducità della vita di fronte all'ingiustizia della guerra. Memorabili in questo senso componimenti come Veglia, Fratelli, San Martino del Carso, Soldati.
Giuseppe Ungaretti nasce ad Alessandria d'Egitto nel 1888. Nel 1912 si trasferisce a Parigi. Interventista, si arruola volontario e combatte sul Carso dove scopre ben presto il dramma della guerra. Nel 1918 combatte sul fronte francese.
Ungaretti non parla della guerra per come si è oggettivamente svolta, non parla cioè di voglia di combattere o di vittorie esaltanti, ma della guerra descrive solo le proprie personali reazioni. Sono reazioni di isolamento, di sgomento e di smarrimento nel vedere lo spettacolo di distruzione che circondava l'uomo.
Giuseppe Ungaretti: vita e poesie del precursore dell'ermetismo. In questi anni Ungaretti ha collaborato con molti quotidiani e riviste francesi e italiane. Ha inoltre viaggiato molto per tenere varie conferenze ed ha ottenuto molti riconoscimenti ufficiali. Nel 1928 si è convertito al cattolicesimo.