La rendita catastale viene definita, sostanzialmente, sulla base di due elementi: Dimensione dell'immobile: che viene misurata sulla base del numero dei vani e della volumetria; Estimo: la tariffa di estimo è relativa alla zona censuaria in cui è situato l'immobile e alla sua tipologia.
Unità immobiliari una volta adibite a negozi, successivamente chiusi o adibiti a magazzini, depositi o laboratori, hanno spesso una rendita catastale troppo alta. Anche in questi casi è possibile una variazione catastale e una riduzione della classe di merito, che avrà come effetto anche una riduzione della rendita.
Le principali imposte collegate alla Rendita Catastale sono: imposte sulla casa (Imu e Tasi), imposte sul reddito delle persone fisiche, imposte ipotecarie, imposte sulle successioni, imposte sulle donazioni e imposte utili alla compilazione del Modello ISEE.
Come si calcola il valore della rendita catastale?
Solitamente per calcolare il valore catastale dell'immobile bisogna moltiplicare la rendita catastale per un coefficiente stabilito dalla normativa. I coefficienti catastali stabiliti per legge sono i seguenti: Fabbricati abitativi con agevolazione prima casa: rendita catastale X 115,5.
Come verificare se la rendita catastale è corretta?
La verifica della rendita catastale è sempre gratuita, se effettuata presso l'Agenzia delle Entrate. Questo vale sia che tu vada di persona presso l'Agenzia, che effettui la verifica per via telematica. Se invece ti rivolgi ad un professionista, in alcuni casi potrebbe esserti richiesto di pagare questo servizio.