Domanda di: Audenico Guerra | Ultimo aggiornamento: 18 marzo 2023 Valutazione: 4.3/5
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I faraoni indossavano spesso pelli di animali, di solito leopardo o leone, come segno della loro stazione. A partire dal 2130 aC circa durante l'Antico Regno, i vestiti erano semplici. Gli uomini indossavano gonne avvolgenti conosciute come lo shendyt, che erano cinte in vita, a volte pieghettate o raccolte davanti.
Il faraone non appariva mai in pubblico con la testa scoperta; anche nell'intimità portava sempre un copricapo. Perciò indossava una parrucca e sopra di essa il nemes con il serpente ureo. Una barba posticcia si univa al copricapo. Il re portava collane, pettorali e bracciali, indossava sandali o camminava scalzo.
Lo shentis aveva una forma semicircolare o rettangolare ed era realizzato in lino pieghettato su tutta la superficie. Veniva portato con una cintura dal vistoso fermaglio su cui erano incisi geroglifici e simboli sacri, quando non il cartiglio del faraone, oppure con un pendaglio multicolore ornato di fasce policrome.
Il gonnellino a pieghe di lino, comune già nell'Antico Regno, divenne l'abito preferito durante il Nuovo Regno. In questo periodo erano diffuse le tuniche lunghe con maniche e le camicie, che con il tempo divennero molto più ampie e comode. Fu usata anche la tunica corta, senza maniche e con i bordi pendenti.
Lo scettro heqa, che in geroglifico significa “principe” e che ha la forma di un pastorale, e il flagello nekhekh, che ricorda uno scacciamosche, sono simboli della regalità. Come tali, sono tenuti in mano dai faraoni ma anche da Osiride, in quanto sovrano degli inferi.