Domanda di: Ing. Erminia Moretti | Ultimo aggiornamento: 18 marzo 2023 Valutazione: 4.9/5
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Cosa imponeva la legge? Partiamo dalla “Legge Casati” che sanciva l'obbligo dell'istruzione elementare per il corso inferiore – in forma gratuita – impartita dai comuni, i quali avevano anche il compito di assumere insegnanti. Gli allievi dovevano imparare a “leggere, scrivere e far di conto”.
Cosa prevedeva la legge Coppino sulla scuola del 1877?
La legge Coppino, varata il 15 luglio 1877 introdusse alcune novità rispetto alla legge Casati: elevò da due a tre gli anni di obbligo scolastico per fanciulli e fanciulle, imponendo alla fine del biennio un anno di corso serale o festivo, e introdusse delle sanzioni per le famiglie che disattendevano all'obbligo.
Introduce la gratuità e abolisce la tassa scolastica in modo tale da non creare disagi tra la popolazione ricca e quella povera e anche per accrescere maggiormente la frequenza e quindi diminuire il tasso di analfabetismo.
Con la legge Casati dei 13 novembre 1859 si fissa un punto di partenza della storia della scuola italiana. Il ministro liberale Gabrio Casati, portò alla firma di re Vittorio Emanuele II dei 380 articoli proprio quando era in corto la seconda guerra d'indipendenza.
È nota come legge Boncompagni la legge del 4 ottobre 1848 n. 818 del Regno di Sardegna, emanata da Carlo Alberto grazie ai poteri straordinari conferiti al Re nell'imminenza della prima guerra d'indipendenza. La legge prevedeva un controllo governativo delle scuole di ogni ordine e grado: sia statali, sia libere.