Tuttavia sopra gli 80°C l'etanolo del vino evapora, pertanto la gradazione alcolica del vin brulè è molto variabile e diminuisce in base al tempo (lungo) ed il modo (fiamma bassa) di ebollizione. L'evaporazione dell'alcol renderà il vino caldo una bevanda per tutti.
Il processo consiste nell'eliminazione dei solventi attraverso una membrana specifica tramite l'azione di una pressione superiore alla pressione osmotica del prodotto. Nel caso del vino i solventi sono l'acqua e l'alcol. Dalla miscela di acqua e alcool, l'alcool viene poi separato per distillazione.
Un risultato controintuitivo dei ricercatori danesi è che se durante la bollitura si usa il coperchio (ovviamente non a tenuta perfetta), il tempo di riduzione è ovviamente più breve tuttavia a parità di volume finale di liquido ottenuto, la concentrazione di alcol sarà minore.
Dopo aver effettuato alcuni esperimenti, alcuni ricercatori del Dipartimento dell'agricoltura e delle università dell'Idaho e dello Stato di Washington (Usa) hanno rilevato che alla fine della cottura dei cibi rimane una quantità di alcol che può variare dal 4 al 49% da quello presente all'inizio.
Il vino cotto è antiossidante e protegge dalle malattie cardiovascolari. Largo è stato il suo impiego come rimedio antinfluenzale, per proteggere dalla tosse, dal raffreddore e dai primi stati febbrili. È ricco di polifenoli e può contrastare l'effetto dannoso dei radicali liberi.