Domanda di: Dr. Morgana Galli | Ultimo aggiornamento: 14 dicembre 2023 Valutazione: 4.4/5
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In caso di sconfinamento sul conto la banca applicherà gli interessi, che sono solitamente piuttosto onerosi sullo scoperto di conto. Il tasso di interesse da pagare poi aumenta se si va in rosso per importi superiori a quelli per cui l'affidamento era stato concesso.
Finire con il conto in rosso non è un diritto del correntista, ma una scelta discrezionale della banca. Ci sono infatti alcuni istituti di credito o alcuni contratti che non lo prevedono: in quest'ultimo caso, al titolare del conto corrente è concesso di spendere solo quello che ha sul conto, non un euro in più.
Lo spiega la Banca d'Italia. Per essere considerati in default, i debitori dovranno rientrare in determinate condizioni. Devono essere in arretrato da oltre 90 giorni nel pagamento di un'obbligazione rilevante, i giorni sono 180 per le amministrazioni pubbliche.
In caso si vada in rosso, entro o oltre l'affidamento, gli interessi debitori non esauriscono quello che i correntisti devono pagare: i correntisti sono infatti solitamente tenuti a pagare anche delle commissioni/spese i cui metodi di calcolo sono i più svariati. Quali sono le spese che incidono sul conto corrente?
Andare in rosso anche per un solo giorno per un importo di 501 euro, sommando Civ e interessi passivi, costa in media 33,10 euro, con il picco di 50,25 euro al Monte dei Paschi, seguito da Unicredit (50,23 euro).