Se dopo essere stati punti da un'ape, da un calabrone o da una vespa, oltre al dolore e alla reazione locale, subentrano sintomi come un intenso malessere generale, orticaria diffusa, senso di mancamento o mancanza di respiro, è bene senza indugio allertare il 112 e farsi trasportare al Pronto Soccorso più vicino.
Un individuo medio può tollerare con sicurezza 10 punture per ogni chilo di peso corporeo. Questo significa che un adulto medio può sopportare più di 1.000 punture, mentre 500 punture possono uccidere un bambino. Tuttavia, in un soggetto allergico una sola puntura può causare la morte per reazione anafilattica.
Poiché quest'insetto raramente lascia il pungiglione conficcato nella cute e può pungere svariate volte la sfortunata "vittima", anche in caso di avvenuta puntura di calabrone è necessario allontanarsi immediatamente dalla zona in cui l'evento si è verificato, naturalmente, adottando tutte le cautele di cui sopra.
Le punture di api, vespe e calabroni provocano, nella maggior parte dei casi, una reazione locale: una manifestazione cutanea di qualche centimetro di diametro (dai 2 ai 4 centimetri), con dolore, rossore e gonfiore.
Il veleno del calabrone ha la stessa tossicità del veleno della vipera, ma fortunatamente la quantità che viene iniettata è davvero minima. Come per le punture di altri insetti, anche in questo caso si manifesteranno prurito, gonfiore, arrossamento e dolore.