Domanda di: Tommaso De luca | Ultimo aggiornamento: 18 marzo 2023 Valutazione: 4.7/5
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L'uso più comune del palo santo è quello di bruciare il legnetto e lasciar sprigionare l'aroma ma anticamente veniva anche bollito perché l'acqua di cottura era un toccasana per i problemi di stomaco e le difficoltà digestive.
Per bruciare il palo santo nella miglior maniera, mantenendolo acceso e senza mai carbonizzare il legno è importante ricorrere alla fiamma in maniera non eccessiva. Soffiare sul braciere del palo santo acceso vi permetterà di mantenerlo attivo e di continuare a inondare la stanza con il suo odore caratteristico.
I legnetti di Palo Santo possono essere bruciati per allontanare le negatività e per purificare l'aria nell'ambiente domestico. Una volta acceso, si spegne lentamente, sprigionando un profumo intenso e un fumo denso. Ogni legnetto può essere utilizzato più e più volte perché si consuma a poco a poco.
Il Palo Santo deve avere un colore paglierino se proveniente dall' Ecuador, più dorato se originario del Perù. Può contenere più o meno venature, ma non deve essere né troppo scuro né troppo chiaro. Se è molto scuro, tendente al marrone, potrebbe essere estratto da parti poco pregiate, come la corteccia o le radici.
Il Palo Santo viene utilizzato per purificare l'aria, perché è al centro dei rituali per allontanare le negatività e contrastare la “planga blanca” ossia il malocchio. Si utilizza per eliminare gli influssi energetici negativi di esseri soprannaturali che ne temono il fumo.