In Italia, agli inizi del 1900, si registravano ogni anno nella popolazione infantile 20-30.000 casi di difterite, con circa 1.500 decessi l'anno. Dopo l'ampia diffusione della vaccinazione, resa obbligatoria in Italia nel 1939, vi è stata una drastica riduzione.
In Italia, i casi più recenti di difterite causati da C. diphtheriae produttori di tossina risalgono agli anni '90 con due episodi di difterite respiratoria, uno nel 1993 dovuto a C. diphtheriae biotipo gravis in una donna peruviana di 38 anni il cui stato vaccinale non era noto, e l'altro, nel 1995, dovuto a C.
Il vaccino è disponibile dal 1939 e si somministra insieme a quello contro il tetano. Viene preparato modificando opportunamente la tossine difterica in modo tale che non possa più essere pericolosa, ma sia ugualmente capace di stimolare l'organismo a produrre le difese contro la malattia.
La difterite è causata dal Corynebacterium diphtheriae, un batterio che si riproduce sulla superficie delle mucose della gola. È possibile entrare in contatto con il microbo attraverso le goccioline di saliva presenti nell'aria, oggetti contaminati o ferite infette.
Quando è diventata obbligatoria la vaccinazione antidifterica in Italia?
In Italia, però, dove vaccinazione antidifterica è obbligatoria dal 1939, l'ultimo caso risale al 1996. Quanto al tetano, nel nostro Paese, dove la vaccinazione è obbligatoria dal 1968, il numero di malati è drasticamente diminuito.