Secondo antiche leggende, la madre avrebbe immerso Achille nel fuoco, o nelle acque del fiume Stige, per renderlo invulnerabile; ma poiché era stato sorretto per il tallone, questa parte del corpo sarebbe rimasta vulnerabile (di qui l'espressione 'tallone d'Achille' per indicare il punto debole di una persona).
Secondo la versione più nota della mitologia greca, appena nato Achille viene immerso nell'acqua del fiume infernale Stige tenuto per il tallone da sua madre Tetide, divenendo così invulnerabile dappertutto tranne che in quella parte del corpo.
Per questo motivo, Achille aveva un corpo indistruttibile ed era dotato di una forza sovrumana capace di spaventare qualsiasi esercito nemico, ma il suo punto debole rimaneva il calcagno.
Achille era un semidio, essendo figlio del mortale Peleo, re dei Mirmidoni di Ftia (regione nel sud-est della Tessaglia) e della nereide Teti. Zeus e Poseidone si erano contesi la mano di Teti fino a quando Prometeo (o, secondo altre fonti, Temi) profetizzò che la ninfa avrebbe generato un figlio più potente del padre.
È il protagonista dell'Iliade ed è quasi invulnerabile, ha infatti solo un punto debole: il tallone. Achille, secondo la leggenda, sarebbe stato immerso nelle acque dello Stige dalla madre che lo tenne dal tallone (tutto il corpo, pertanto, s'immerse eccetto il tallone, rimasto vulnerabile).