Egli nacque nell'importante famiglia fiorentina degli Alighieri, legata alla corrente dei guelfi, opposta ai ghibellini, che si divisero poi in guelfi bianchi e guelfi neri. Il padre svolgeva la professione di cambiavalute; la madre (Bella degli Abati
Bella degli Abati
Gabriella (Monna Bella) degli Abati, meglio nota come Donna Bella degli Abati (Firenze, XIII secolo – Firenze, 1270-1275 circa), era la madre di Dante Alighieri.
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Dante non è come lo ha poi definito Foscolo nei Sepolcri il “ghibellin fuggiasco”. Lo ha chiamato così perchè quando Dante era in esilio si avvicinò ad altri fuoriusciti ghibellini nel tentativo di tornare in patria, però lui ghibellino non è mai stato.
In quanto difensore dell'autonomia del Comune, Dante si schierò dalla parte dei Guelfi Bianchi, in aperto conflitto con papa Bonifacio VIII, che per affermare il suo potere in Toscana sosteneva la fazione dei Neri.
I ghibellini erano coloro i quali non volevano l'intrusione della Chiesa nella politica dell'impero e inizialmente furono sostenuti dalle forze imperiali nelle lotte contro i guelfi, sui quali ebbero la meglio.
È nota la scissione del partito guelfo nelle due fazioni di guelfi bianchi, gelosi dell' indipendenza di Firenze di fronte all' autorità papale, e di guelfi neri che avrebbero interamente asservito la città al Papa. Dante fu guelfo bianco e perciò fu condannato all'esilio nel 1302.