Perché gli egiziani amavano i gatti?

Domanda di: Carmela Rossi  |  Ultimo aggiornamento: 18 marzo 2023
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Apprezzato per la sua abilità nel cacciare roditori nocivi quali i topi e i ratti, alcuni insetti e nell'uccidere serpenti quali i cobra, il gatto domestico divenne presso gli egizi un simbolo di grazia e benevolenza nei confronti dell'uomo.

Perché gli Egizi adoravano i gatti?

Il suo culto era molto diffuso in Egitto e la dea veniva venerata perché simbolo di vita, prosperità e maternità. Presto, attraverso gli scambi commerciali, il gatto entrò nelle case degli antichi Greci e dei Romani e grazie, alla sua bellezza ed eleganza, conquistò i cuori di questi popoli.

Che significato ha il gatto in Egitto?

Il gatto venne ritenuto quindi dagli Antichi Egizi animale sacro e divino. Il gatto era sacro al Sole e a Osiride mentre la gatta alla Luna e a Iside. Gli Egizi veneravano Bastet, una divinità con corpo di donna e testa di gatta.

Perché gli Egizi adoravano gli animali?

Gli antichi egizi amavano così tanto gli animali che li imbalsamavano come fossero persone sia per farsi accompagnare nella vita eterna che per offrirli agli dèi.

Cosa facevano gli Egizi quando moriva il gatto?

Tutte le famiglie egiziane avevano un gatto in casa ed Erodoto informa che quando il loro gatto moriva, gli Egizi si radevano le sopracciglia e lo facevano: “… perché la bellezza se n'era andata con lui.”.

Qual era il rapporto che avevano gli antichi Egizi con il Gatto? | Alessandro Barbero