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Quanto dura un maglione di cashmere?
Se parliamo di maglioni in lana pura o mix sintetico, possiamo usarli fino a 5 volte prima di buttarli in lavatrice. Se, invece, parliamo di cachemire, lana misto cotone o lana misto seta, andrebbero già lavati dopo 2 - massimo 4 utilizzi.
Qual è la lana più calda in assoluto?
Calore: L' Alpaca e la lana Merino sono entrambe molto alte nella scala del calore. Poiché entrambi i materiali hanno scaglie e una forma ondulata e irregolare, intrappolano l'aria nelle tasche delle fibre.
Quando il cashmere fa i pallini?
Per “peeling” si intende la comparsa di pallini sulla superficie del capo. Con lo strofinio della maglia, le piccolissime fibre superficiali tipiche del cachemire sfuggono al filo in quanto non fissate completamente durante il processo di torsione, provocando, appunto questi antiestetici pallini.
Come si lavano i maglioni di cashmere?
Sì, si possono lavare i capi in cashmere in lavatrice. Aggiungete una piccolissima quantità di detersivo delicato per lana. Selezionate un programma breve per lana o per capi delicati con una temperatura mai superiore ai 30°C. Escludete la centrifuga, altrimenti, se possibile, impostarla a bassi giri (400).
Quando si indossa il cashmere?
Il cashmere è perfetto in tante occasioni, dalle più casual alle più eleganti, per cui non abbiate paura di dare sfoggio al vostro lato più elegante e raffinato anche in estate.
Che differenza c'è tra lana e cashmere?
Al confronto con la lana, anche se pregiata, il cashmere è molto più brillante, lucido, morbido e isotermico. Analizzando a microscopio il pelo, sempre rispetto alla lana presenta scaglie meno nette con margini distanziati e con angoli lisci.
Quanto costa un chilo di cashmere?
Mediamente il prezzo di un kg di filato di cashmere si aggira tra i 160 e i 170 euro, senza considerare la manodopera.
Qual è la lana che non pizzica?
La lana merino è molto fine e morbida. Contrariamente alla lana convenzionale, non “graffia” o “pizzica” e può quindi esserlo indossata direttamente sulla pelle, ad esempio in biancheria intima tecnica funzionale.
Come riconoscere un maglione di cashmere?
La prima regola è, certamente, controllare l'etichetta cucita all'interno dell'indumento. Un capo sarà in puro cashmere soltanto quando la dicitura riportata sull'etichetta sarà “100% cashmere”. Da evitare, quindi, maglioni in cashmirette o che riportino in etichetta la dicitura “50% cashmere e 50% lana”.
Quanti fili ha il cashmere?
Il filato di cashmere, per poter essere chiamato tale deve essere composto da 2 fili ritorti in un unico capo (titolo 2/28000, cioè 2 capi di 1/18000 ritorti).
Dove trovare cashmere a poco prezzo?
Le mie marche preferite su Yoox sono Ca'Vagan e Druhmor. – C&A: hanno una loro linea di cachemire low cost, a partire dai 49 euro. Sono capi dai colori e dalle forme classiche, vanno a ruba, non c'è bisogno di scriverlo…
Come togliere i pallini dal cachemire?
Questi pallini possono essere rimossi facilmente a mano o con un pettine specifico oppure con l'apposito “leva-pelucchi” elettrico (come quello nella foto), che si può acquistare facilmente ed a poco prezzo anche su Amazon.
Come recuperare un maglione di cashmere infeltrito?
Il metodo più comune per cercare di ridare morbidezza ad un maglione infeltrito è di immergerlo in una bacinella contenente 2 litri d'acqua fredda e 20 grammi di bicarbonato. Lasciare il capo di lana in immersione per un'intera notte. Il mattino dopo lavare il capo con sapone da bucato, sapone di Marsiglia.
Come asciugare capi in cashmere?
Come asciugare il cashmere Usa il trucchetto dell'asciugamano per assorbire l'eccesso di acqua: basta coprirlo e arrotolarlo dentro. Per completare l'asciugatura la miglior soluzione è stenderlo su un piano, protetto dalla luce diretta del sole, ma anche dalle fonti di calore come il termosifone.
Chi produce il cashmere in Italia?
Tra i principali trasformatori di cashmere di lusso situati in questo distretto esistono Loro Piana (che fa parte del gruppo LVMH), Lanificio Colombo, Zegna e Piacenza Cashmere; altri grandi produttori italiani di capi in cashmere si trovano nel distretto tessile dell'Umbria tra cui Brunello Cucinelli.
Perché si chiama cashmere?
Il nome deriva dall'antica grafia Kashmir, regione dell'India settentrionale dove ha avuto origine la sua produzione. Le fibre di lana cashmere provengono esclusivamente dal sottopelo di una razza particolare di capre, le quali vivono soprattutto sugli altopiani in Mongolia, Cina del Nord, Iran e Afghanistan.
Come si conserva il cashmere?
Come già precedentemente affermato, il Cashmere è una fibra naturale ed è quindi sensibile alla luce e all'attacco delle tarme. Per questo motivo è bene conservare ogni singolo capo realizzato in questo tessuto pregiato in un sacchetto possibilmente in tela o anche in plastica.
Che tessuto è il mohair?
Fibra tessile molto pregiata, costituita dai peli che crescono sul corpo della capra d'Angora (v. angora, razze d'). Ha lucentezza quasi sericea, ondulazione accentuata, colore dal bianco al bigio al nerastro, lunghezza media di 12-25 cm., diametro medio di 23-42 μ.
Perché non si usa più la lana?
La crisi della lana. Una crisi che è economica ma anche ambientale: oltre all'avvento della merino, a partire dagli anni '90 arrivano i tessuti in microfibra, gli stessi che negli ultimi tempi hanno destato scalpore per via delle microplastiche rilasciate a ogni lavaggio.
Cosa rovina la lana?
Poiché le fibre della lana temono gli sbalzi di temperatura, mantenete sempre la stessa durante il lavaggio e il risciacquo. Potete usare sia acqua fredda che tiepida.