Domanda di: Ing. Neri Bernardi | Ultimo aggiornamento: 19 marzo 2023 Valutazione: 4.8/5
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Viene in realtà assorbita dai nostri batteri intestinali, che ne traggono grande giovamento, producendo per noi una sostanza ricca di benefici per la nostra salute: l'acido butirrico.
La risposta di per sé è semplice: almeno una settimana, perché questo è indicativamente il periodo entro il quale una pagnotta di grossa pezzatura, lavorata esclusivamente con lievito madre, riesce a mantenere una certa morbidezza, meglio se leggermente scaldata (in forno o in padella).
Fa male mangiare il pane raffermo? No, anche se si pensa comunemente che questo pane abbia un potere calorico maggiore rispetto al pane fresco appena comprato. Questo sarebbe vero se il processo di indurimento avvenisse per una diminuzione d'acqua, in questo caso aumenterebbe sensibilmente il potere calorico.
Quando mangiamo del pane raffermo, che contiene quindi una certa quantità di amido retrogradato, in realtà, noi cambiamo un po' le regole del gioco. Ma perché questo? Perché le strutture cristallizzate dell'amido retrogradato sono più resistenti all'attacco degli enzimi digestivi del nostro apparato gastro-intestinale.
Il suo contenuto vitaminico: il pane fornisce vitamine del gruppo B e magnesio, fosforo, ferro, che favoriscono la crescita e combattono l'invecchiamento cellulare (il pane integrale contiene 3 volte più magnesio e Vitamina E del pane bianco).