Domanda di: Maggiore De Angelis | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.6/5
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Queste bollicine le vediamo quando il vino “ribolle” – nelle sue vasche o nei recipienti utilizzati per la vinificazione – e sono il prodotto collaterale della fermentazione alcolica, ossia della trasformazione dello zucchero in alcol. Lo zucchero si trasforma in alcol producendo anidride carbonica (CO2= bollicine!).
Altro motivo per il quale un vino potrebbe frizzare in primavera è che abbia un residuo zuccherino (fermentazione alcolica non terminata), in questo caso con il caldo riinizia a fermentare e perciò frizza. Un esempio di questo tipo di vini è il bonarda o il lambrusco.
Quindi, per ottenere un vino frizzante con una pressione fino a 2,5 atmosfere, bisogna aggiungere nel vino base almeno 10/12 grammi di zucchero per ogni litro. Successivamente va aggiunto anche l'enolievito, ovvero un composto a base di ammonio solfato, ammonio fosfato e cellulosa.
La tecnologia EquilibriO2, non utilizzando azoto come gas tecnico, riesce ad eliminare anche l'azoto dal frizzante/spumante e l'eventuale sovra-pressione dovuta a questo gas garantendo che la pressione in bottiglia è dovuta al 100% solo alla concentrazione di CO2.
Grazie al maggiore peso rispetto all'ossigeno, l'anidride carbonica forma un'efficace strato sopra la superficie del vino, spingendo letteralmente fuori l'ossigeno dal contenitore di fermentazione evitando quindi l'ossidazione.