Domanda di: Ing. Egisto Leone | Ultimo aggiornamento: 29 marzo 2023 Valutazione: 4.3/5
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etimologia: dall'aggettivo leccardo ( fonte Treccani); da: Leccardon. Le fonti ottocentesche e l'uso tradizionale concordano nell'attribuire a questa voce il significato di 'ghiottone, persona golosa', che trova corrispondenza nell'italiano antico leccardo 'goloso'.
Detta anche ghiotta, la leccarda da forno è semplicemente una vaschetta di metallo di colore nero: può essere fatta in rame, ferro stagnato, acciaio o ghisa e può avere varie dimensioni, adatte alle differenti misure dei forni.
La leccarda è un recipiente lungo e stretto con pareti basse, che viene messo nel forno, sotto alle carni che cuociono allo spiedo e sotto il grill, per raccogliere il grasso che cola.
Possiamo cuocere dunque la pizza e i lievitati in forno statico a 220 gradi, oppure posizionarla sulla gratella e cuocerla anche a forno ventilato. Se cuociamo a forno statico è importante togliere la leccarda dal forno, in modo che il calore non venga bloccato da questa.
La leccarda è un recipiente lungo e stretto con pareti basse, che viene messo nel forno, sotto alle carni che cuociono allo spiedo e sotto il grill, per raccogliere il grasso che cola. Può avere uno o due manici, grazie ai quali si solleva per raccogliere il sugo necessario a spennellare il cibo mentre cuoce.