Esposta agli infuocati raggi solari, la sabbia delle spiagge di tutto il mondo si riscalda: l'energia solare, dopo aver attraversato l'atmosfera, raggiunge il suolo terrestre sotto forma di radiazione elettromagnetica (ultravioletta, visibile e infrarossa), trasferendo calore per irraggiamento.
Per via della sua composizione, è normale che la sabbia si riscaldi man mano che la giornata avanza. Talvolta si possono raggiungere i 60 gradi, sufficienti a infliggere ustioni di terzo grado.
La risposta breve è: perchè si tratta di sabbia corallina. La vera magia scaturisce però dal fatto che questo tipo di sabbia è prodotta soltanto dalle erosioni delle barriere coralline, e quindi in acque la cui temperatura non scende mai al di sotto dei 21 gradi.
Si tratta di piccoli frammenti di minerali, rocce, singoli cristalli, le cui dimensioni variano dai 0,05 mm e i 2 mm. Quella che si trova nelle spiagge si è formata nei millenni, a seguito di un processo molto lento dovuto all'accumulo di sedimenti portati in prevalenza dai fiumi.
La sabbia comune è costituita principalmente da silicio sotto forma di quarzo, e di granito. I minerali principali sono: quarzo e feldspati in sabbie chiare; magnetite, ematite e granato in sabbie scure.