Domanda di: Jelena D'angelo | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.6/5
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Il motivo principale dei ritardi nelle consegne è da ricercare nell'approvvigionamento di alcune componenti industriali, necessarie per costruire automobili di ultima generazione. Al giorno d'oggi i microchip, fondamentali per produrre i nuovi modelli, sono difficili da reperire sul mercato.
La risposta è (purtroppo) molto semplice: la pandemia dovuta al Coronavirus. Il 2020 ha visto un lockdown quasi totale, industrie incluse e questo ha portato ad un blocco della produzione. Con gli operai a casa, per scongiurare un ulteriore rischio di contagio, il settore si è fermato.
Da due anni, ovvero da quando nel 2020 siamo usciti dai primi lockdown e ci siamo resi conto del problema, ci chiediamo quando finirà? Non tanto presto: il chip shortage, infatti, come già alcuni avevano ipotizzato all'inizio del 2022, potrebbe continuare anche nel 2023.
Forse immaginare il mercato auto del futuro è un po' lontano se si guarda al 2035. Il mercato italiano – atteso nel 2022 a 1,5 milioni di veicoli (-0,6 milioni e – 28% rispetto al 2019) – è previsto in recupero a 1,8 milioni nel 2025.
Qualsiasi sia l'auto che interessa, i tempi di attesa non saranno mai inferiori ai tre mesi. Prendendo l'esempio di una Fiat Panda, la più venduta in Italia, bisognerà attendere almeno due-tre mesi, come ha riportato Maldarizzi Automotive di Bari.