Ogni interesse italiano per lo sviluppo di un proprio deterrente nucleare nazionale cessò del tutto nel 1975, con l'adesione dell'Italia al Trattato di non proliferazione nucleare. Attualmente l'Italia non produce né possiede armi nucleari ma partecipa al programma di "condivisione nucleare" della NATO.
Pur non essendo un Paese nucleare, l'Italia partecipa al nuclear sharing della NATO perché ospita una quarantina di bombe nucleari USA nelle basi militari di Ghedi (Brescia) e di Aviano (Pordenone): a breve, i vecchi ordigni saranno sostituiti con le più moderne B61-12.
Nel nostro paese, si legge su Altraeconomia che per prima ha dato la notizia in Italia, le testate si trovano presso le basi militari di Ghedi, vicino Brescia, e in quella di Aviano, vicino Pordenone.
Oltre ad avere la maggior quantità di testate nucleari, la Russia ha anche il primato della bomba atomica più potente, la famosa Tsar (o Zar) anche chiamata Big Ivan.
Secondo recenti stime della Federation of American Scientists, Mosca detiene l'arsenale nucleare più vasto del mondo, con 5.977 testate. Mentre gli Stati Uniti ne avrebbero 5.428. Di conseguenza, Usa e Russia deterrebbero circa il 90% del totale mondiale di questi ordigni devastanti.