Con le forniture ridotte, meno gasolio a disposizione a livello globale, una scarsa capacità di lavorare il petrolio e un utilizzo più esteso di questo carburante, i prezzi del diesel per i consumatori finali stanno aumentando di più rispetto alla benzina.
Lo sconto sul prezzo dei carburanti, a partire dal 1° dicembre 2022, si dimezzerà, passando dagli attuali 25 centesimi a 15 cent, ovvero - con l'IVA - 18,3 cent in meno (finora erano 30,5 cent). Lo si evince dalla bozza del nuovo decreto ministeriale recentemente stilato dal governo.
Benzina e gasolio hanno costi di lavorazione differenti, a vantaggio del gasolio. Per le compagnie petrolifere, la raffinazione del gasolio ha un costo inferiore a quella della benzina e quindi alle compagnie produrre gasolio costa meno.
I motori diesel saranno via via bloccati fino ad arrivare ad un fermo completo a partire dal 1 ottobre 2030. Questo destino toccherà anche agli Euro 6, sicuramente meno inquinanti dei primi modelli diesel perché montati su auto relativamente moderne, ma comunque inquinanti per l'ambiente.
Le auto alimentate a gasolio sono consigliabili a chi percorre almeno 20.000-25.000 chilometri all'anno, perlopiù su tratte autostradali. Una guida limitata alla città potrebbe infatti sovraccaricare il filtro antiparticolato causando problemi al veicolo.