Molte delle parole appaiono nel Corano. 'Bismillah' per esempio, significa letteralmente "In nome di Allah." Scaramouch, Scaramouch, will you do the Fandango. 'Scaramouch' è un piccolo codardo presuntuoso.
Nell'Islam, bi ismi ilahi indica la formula araba Bi-ismi 'llāhi al-Rahmāni al-Rahīm (in arabo: بِسْمِ ٱللَّٰهِ ٱلرَّحْمَٰنِ ٱلرَّحِيمِ «In nome di Dio il Clemente il Misericordioso») con cui si aprono tutte le sure del Corano, salvo la sura IX: (la sura al-Thawba, "del ritorno penitente a Dio" o "del perdono").
Nell'Islam, l'espressione Al-ḥamdu li-llāh o Alhamdulillah [in arabo ٱلْحَمْدُ لِلَّٰهِ], spesso resa (semplicemente) come 'grazie a Dio', vale 'la grazia sia resa a Dio'. È paragonabile al termine ebraico Alleluia [in ebraico הַלְּלוּיָהּ], ovvero 'Dio sia lodato'.
Takbīr (arabo تَكْبِير) è il nome dell'espressione araba islamica Allāhu akbar (الله أَكْبَر, generalmente resa come «Allah è il più grande»), e anche del relativo movimento del corpo.
La basmala è dunque l'inizio del Verbo Divino (kalamullah). In lingua araba si può parlare di “verbo” (kalam) quando si indica un discorso avente unitarietà di contenuti e ne viene dedotto uno scopo.