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Come si dice zitto in toscano?
CHETARE: Zittire, stare zitto, non parlare, “Oh che ti 'heti..”, Ci vuoi stare zitto! CHIORBA: Testa.
Cosa dicono sempre i toscani?
Uno dei modi di dire toscani più conosciuti, in uso anche in italiano, è se 'un si va all'Arno, 'un si vede l'Arno! Se non si va, non si vede. Significa che è necessario “toccare con mano” le cose, verificare in prima persona le situazioni per poterle comprendere e valutare “a modo”.
Come si dice tamarro a Roma?
Coatto: perché nel dialetto romano il “tamarro” si chiama così? La sua etimologia è la stessa della parola italiana: “coatto” deriva infatti dal gergo giuridico, ma in romanesco questa parola ha assunto un significato molto più ampio, capace di comprendere un'intera categoria di personaggi rozzi e sopra le righe.
Cosa vuol dire rumenta in milanese?
Un termine tipicamente settentrionale per dire spazzatura è rumenta: deriva da un vocabolo piemontese che ha origine dal latino ramentu(m), truciolo, e che indicava gli scarti o gli avanzi.
Come si chiamano i tamarri a Napoli?
Nel dialetto napletano qual è il termine più utilizzato per identificare il tamarro/truzzo/coatto? Tamarro si usa pure qui, ma eventualmente si usa anche "cuozzo" per gli uomini, "vrenzola" per le donne.
Come si dice fazzoletto in calabrese?
Il termine “maccaturo”, significa fazzoletto ed era molto utilizzato nel dialetto calabrese arcaico. Esso deriva dal catalano mocador ed è legato al latino muccus (muco).
Come si dice pomodori in dialetto calabrese?
Oltre a essere un ortaggio particolarmente amato, il pomodoro ha tanti modi per essere chiamato da Nord a Sud Italia, qualche esempio? Pammador in Abruzzo, pimmadoru in Calabria, pomata in Sardegna, prommarola e pummarola in Campania, pummitoru in Puglia.
Cosa vuol dire Suriaca in calabrese?
In Calabria, in provincia di Vibo Valentia, la “suriaca” (o sujaca), è il fagiolo tipico della zona a sud della piana del Poro di Caria (frazione del comune di Drapia, in provincia di Vibo Valentia).
Cosa vuol dire ragazzo tamarro?
s. m. (f. -a) [prob. dall'arabo tammār «mercante di datteri»]. – Voce region., in uso nell'Italia merid., e da lì diffusa anche altrove nel gergo giovanile per indicare persona, per lo più di periferia, dai modi e dall'aspetto rozzi, volgari, villani: ha smesso di disprezzare i tamarri (Melania Mazzucco).
Come parla un tamarro?
Non viene inteso proprio come un complimento: è tamarro, ad esempio, chi ascolta le sue canzoni preferite a un volume eccessivo, chi parla a voce alta e in modo sguaiato, chi sceglie un abbigliamento secondo alcuni “discutibile”.
Come riconoscere una tamarra?
I tamarri portano spesso tatuaggi, si sottopongono a lampade abbronzanti, si depilano, frequentano assiduamente la palestra. Hanno una grande cura del loro stile, dell'abbigliamento (spesso vestono griffati), ma nel complesso risultano pacchiani.
Cosa vuol dire Scurbatt in milanese?
DESAM - Dizionario etimologico, storico, antologico del milanese. La parola di oggi è ''scorbatt'', che significa ''corvo''.
Che vuol dire Zanza in milanese?
żanża s. m. e f. [etimo ignoto], invar., settentr. – Imbroglione, truffatore, furfante.
Come si dice amore in milanese?
Lo stesso dialetto meneghino usa “te voeuri ben“, un'espressione che ci immaginiamo pronunciata dalle nostre nonne ma non certo dai nostri compagni di vita. Eppure “te voeuri ben” è un'espressione che può essere utilizzata anche per esprimere un sentimento più passionale del semplice affetto.
Come si chiamano i tamarri milanesi?
Zarro – A Milano, Roma, Torino c'è un altro vocabolo, zarro, non se ne conosce bene l'origine, ma il significato è praticamente il medesimo di tamarro.
Perché si dice coatto?
Etimologia dal latino coactus, participio passato di cògere 'costringere'. Questa parola ha un nocciolo di significato molto preciso. Letteralmente il coactus latino è infatti ciò che è costretto, obbligato.
Cosa vuol dire burino in romano?
– Nome che si dava a Roma ai contadini romagnoli che venivano a lavorare la terra nella Campagna Romana; è rimasto in uso ed è oggi comune nel senso di villano, rozzo, zoticone...
Perché i toscani sono antipatici?
La stereotipia regionale sulla Toscana, insomma, fa antipatia perché racchiude tutti i difetti di cui l'Italia si dovrebbe liberare nel 2020 per diventare un paese migliore. Cialtroneria, egocentrismo, passatismo, superbia. Probabilmente Stanis aveva ragione: abbiamo devastato questo paese.
Come si dice furbo in toscano?
BISCHERO (o GRULLO) È forse il termine più conosciuto e sta a indicare una persona poco furba, ingenua. Usato in maniera scherzosa e nella maggior parte dei casi affettuosi, a seconda dei contesti può però utilizzato in maniera più offensiva.
Perché i toscani non riescono a dire la C?
Per gli studiosi di lingue antiche la mancanza della c deriva direttamente dall'etrusco. In alcune tavolette incise si vede bene un segno che somiglia ad una freccia puntata verso il basso che per gli esperti indica proprio la c aspirata come la pronunciano oggi i toscani.