Nella Commedia, i due giovani raffigurano le principali anime condannate alla pena dell'inferno dantesco nel II cerchio cioè quello dei lussuriosi. In vita furono cognati (Francesca era infatti sposata con Gianciotto
Gianciotto
Giovanni Malatesta, o Gianciotto, detto anche "Gianne lo Sciancato" (Verucchio, 1245 circa – Pesaro, 1304), è stato un politico e condottiero italiano, noto per essere stato autore dell'omicidio degli amanti Paolo e Francesca.
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Paolo Malatesta, detto il Bello (Verucchio, 1246 circa – Rimini, 1285), è stato un nobile italiano, figlio terzogenito di Malatesta da Verucchio (il dantesco Mastin Vecchio) e della prima moglie Concordia dei Pandolfini. Fu il capostipite del ramo dei Malatesta di Ghiaggiolo (o Giaggiolo), nell'Appennino forlivese.
Dopo che i Malatesta furono cacciati da Rimini, nel 1288, gli venne affidato l'incarico di podestà a Pesaro. Morì nel 1304, dopo aver ricoperto quella carica per cinque volte.
Francesca però si innamorò del cognato Paolo Malatesta, uno dei fratelli di Gianciotto (che era detto detto anche Gianne lo Sciancato, per via di una sua malformazione fisica). Paolo e Francesca, alla fine, sarebbero stati sorpresi e uccisi dal marito tradito.
Perché Dante ha scelto la similitudine che paragona le anime dei lussuriosi a uccelli in volo?
Da qui deriva il paragone con gli uccelli: Dante, infatti, si riferisce a una specie in particolare, gli stornelli, che sono degli uccelli abbastanza grandi che volano in stormi, esattamente come la gran quantità di anime presenti nel secondo cerchio.
Di C.M. Paolo e Francesca, i cognati innamorati: la liaison tra il riminese Paolo Malatesta e la ravennate Francesca da Polenta è passata alla storia come una relazione amorosa impossibile, lussuriosa e fedifraga. Il merito è tutto di Dante Alighieri, che ha inserito i due nel V Canto dell'Inferno della sua Commedia.