Stiamo parlando delle 100 Lire Minerva del 1954 in Acmonital con la scritta “prova”. Distribuite quasi per sbaglio ed oggi classificate come “Rare R3” sono diventate un vero “tormentone” per i collezionisti.
La prima è senza ombra di dubbio la moneta da 5 Lire Delfino. Un gioiello prezioso in circolazione agli inizi del XX secolo. L'altro splendore è la 5 Lire UVA, una perla del patrimonio italiano che per le virtù vale circa 400.000.
Per quanto riguarda le Lire della Repubblica Italiana che hanno circolato prima dell'euro, le uniche che hanno valore non fior di conio, quindi usate, sono: tutte le monete coniate nel 1946 e 1947; la 5 lire del 1956; la 2 e la 50 lire del 1958.
In linea generale sono proprio gli spiccioli realizzati nel 1850 dalla Zecca genovese a valere fior di euro, eccezione fatta per le Lire “collo lungo” coniate a Torino che possono sfiorare i 12 mila euro di valore attuale se perfettamente mantenute e conservate, ossia in stato FDC (Fior di Conio).
Il top lot è il 50 lire di Vittorio Emanuele II, del 1864. "E' una delle monete più rare del Regno d'Italia, coniata in appena 103 esemplari - spiega l'esperto di Aste Bolaffi, Gabriele Tonello - Va all'asta da 75 mila euro ma può superare la barriera dei 100 mila".